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Napoleon, Ridley Scott ha lodato l'apporto fondamentale di Joaquin Phoenix al film

Cinema

Manuel Santangelo

©Kika Press

Il leggendario regista ha confessato di aver riscritto completamente il suo film, fidandosi ciecamente dei suggerimenti della star con cui ha già lavorato ne Il Gladiatore (con grandi risultati)

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Stanley Kubrick lavorò per anni a un film su Napoleone. Il regista, reduce da 2001: Odissea nello spazio lesse più di 500 libri e interrogò un numero spropositato di storici per mettere in piedi un kolossal di tre ore sulla vita di Bonaparte. Non servì a nulla: l’ambizioso progetto venne più volte posticipato, prima di diventare uno dei rimpianti più grossi della storia del cinema. Il Napoleon di Ridley Scott condivide con il sogno abortito di Kubrick il titolo e una storia di ritardi, che però non dovrebbero portare questa pellicola a rivivere lo stesso destino della sua “antenata”. Anche perché, questa volta, ad allungare i tempi di produzione non sono state difficoltà economiche o logistiche insormontabili. A rallentare la realizzazione del film è più che altro stata la sensibilità di una star visionaria, che ha aiutato il regista nel tratteggio di un ritratto che si preannuncia entusiasmante.

Il condottiero Joaquin Phoenix

Ridley Scott sapeva benissimo chi andava a scritturare come protagonista del suo film. Joaquin Phoenix aveva d’altra parte portato a casa la prima nomination agli Oscar della sua luminosa carriera proprio grazie alla loro prima collaborazione ne Il Gladiatore. In un’intervista alla rivista Empire, Scott ha spiegato cosa rende unico l’attore che ha vinto la statuetta per Joker e ciò che rende tanto particolare lavorare con lui: “Joaquin è il più lontano possibile da ciò che è convenzionale. Non deliberatamente, ma per questione di intuito. Questo è ciò che lo fa funzionare. Se qualcosa lo infastidisce, te lo fa sapere”. Nel caso specifico di Napoleon, erano molte le cose che inizialmente lo avevano lasciato quantomeno dubbioso, a cominciare dal titolo stesso del film che in origine doveva essere Kitbag. Lungi dal sentirsi scavalcato dalle proposte del suo attore protagonista, l’autore di Alien ha deciso di dargli ascolto e oggi si dice molto soddisfatto del risultato finale. Con i consigli di Phoenix, Ridley Scott è addirittura convinto di essere riuscito a creare un’epopea migliore di quella che aveva in testa in partenza: “Con Joaquin si può riscrivere tutto il dannato film perché si sente a disagio. E in qualche modo è quel che è successo con Napoleon. Abbiamo ricucito il film per aiutarlo a concentrarsi su chi fosse Napoleone. E dovevo rispettarlo, perché quello che è stato detto era incredibilmente costruttivo. Ha reso tutto più grande e migliore”.

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Questo film non sarà una Waterloo

Va anche detto che questo tipo di collaborazione così stretta è stata resa possibile anche dal fatto che l’attore ha sempre esposto il suo punto di vista in maniera proattiva, mettendo il film costantemente davanti a tutto. Non è un caso che Ridley Scott definisca il suo partner in crime “l’attore più speciale e premuroso con cui abbia mai lavorato”. Il leggendario cineasta, già autore di grandi viaggi nella storia come il già citato Gladiatore o Le crociate, non nasconde il suo ottimismo sulla buona riuscita di quest’opera che dovrebbe arrivare nelle sale a questo punto l’anno prossimo. A Hollywood, i pochi fortunati che hanno già avuto modo di vedere Napoleon nelle proiezioni di prova, giustificano l’entusiasmo dell’autore parlando del film in termini lusinghieri arrivando addirittura a definirlo senza mezzi termini “un capolavoro”. La pellicola sarà un vero kolossal, in grado di rivaleggiare in termini di ambizioni e durata con il suo omonimo kubrickiano mai nato: sarà un’epopea della durata di 150 minuti, che seguirà la vita del leggendario condottiero corso dalla sua ascesa durante gli anni della Rivoluzione Francese alla caduta, in quel cinque maggio che ispirò celebri poesie. Particolare sarà il punto di vista attraverso cui seguiremo le vicende, raccontate a partire dal rapporto di Napoleone Bonaparte con la prima moglie (interpretata da Vanessa Kirby dopo l’abbandono di Jodie Comden per le tempistiche di produzione). Ci sono insomma proprio tutti i presupposti per pensare che si sarà di fronte a un grande film, ben lontano dal rappresentare una Waterloo per i blasonati personaggi coinvolti. Neanche il generale inverno potrà fermare la conquista delle sale di Napoleon.

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