La Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica ha registrato 153.265 ingressi (+63% rispetto al 2020) e 769 proiezioni (369 sold out) con una percentuale riempimento sale del 70%. Il direttore artistico: “Speriamo che questo trend positivo continui”. La vittoria di L'Evenement di Audrey Diwan determinata dalle donne in giuria? “Niente affatto, che poi tutto questo si inserisca in un processo di attenzione al mondo femminile è abbastanza normale”. Sull’apertura a Netflix: “Non bisogna demonizzare le piattaforme”
Con 153.265 ingressi (+63% rispetto al 2020 e -7% sul 2019) e 769 proiezioni (369 sold out) con una percentuale riempimento sale del 70%, è un bilancio positivo quello della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica che si è chiusa ieri a Venezia (qui le foto dei vincitori). Soddisfatti, all’incontro con la stampa, il presidente della Biennale Roberto Cicutto e il direttore artistico Alberto Barbera: "Il fatto che il cinema non sia stato piegato dalla pandemia anche per la qualità dei risultati è una cosa davvero positiva”. La principale preoccupazione per il festival infatti era certamente il Covid: "Avevamo calcolato che con la media del 3% rispetto ai tamponi effettuati avremmo dovuto avere 120 casi positivi, mentre alla fine ne abbiamo riscontrati solo tre, un dato davvero sorprendente", ha detto Barbera (TUTTI I PREMI - TUTTI I VINCITORI - GLI ABITI E I LOOK PIÙ BELLI - LE PAGELLE DEI LOOK).
“Vittoria di Diwan? La giuria è stata tutta d’accordo”
Un’edizione positiva, "lo dimostrano i numeri che sono andati molto al di là anche dell'edizione del 2019, ovvero l'ultima prima del Covid - dice Barbera - Speriamo che questo trend positivo continui, che si abbandoni finalmente il divano di casa e che ci sia davvero un allargamento dei posti in sala come auspicato dal ministro Dario Franceschini" sottolinea Barbera. Poi sulla vittoria di L'Evenement di Audrey Diwan, dice il direttore artistico, non è stata determinata dalla presenza di quattro donne in giuria: "Niente affatto: la giuria è stata tutta d'accordo nell'attribuire al film il Leone d'oro. Che poi tutto questo si inserisca in un processo inevitabile di attenzione al mondo femminile è abbastanza normale. Comunque mi sembra che leggendo i giornali non ci siano polemiche per questa scelta".
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“Netflix? Non bisogna demonizzare le piattaforme”
Cinque film italiani in concorso, spiega Barbera, non sono certo "il frutto di un criterio geopolitico, ma della sola qualità ed era giusto non escluderli. Se i festival hanno ancora una funzione, forse anche di più di prima, è valorizzare i prodotti di alta gamma, muovendosi in quest'oceano di prodotti indistinti". Quanto all'apertura del concorso a Netflix (È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino e The power of the dog di Jane Campion), dice Barbera: "Non bisogna demonizzare le piattaforme anche se il luogo deputato del cinema resta la sala cinematografica, e neppure ignorarle. Si andrà verso un doppio sistema che richiederà nuove regole". Infine, le date della prossima edizione del festival: dal 31 agosto al 10 settembre (IL DISCORSO DI SORRENTINO TRA IRONIA E COMMOZIONE).