Ryan Gosling sarà protagonista di Wolfman, il remake dell'Uomo Lupo

Cinema

Paolo Nizza

L'attore canadese vestirà i panni del celebre licantropo nel reboot del cult horror  interpretato dal leggendario Lon Channey Jr. nel 1941

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio di tornare ancora una volta al cinema. Il Mostro più dolente tra i classici Monsters griffati Universal avrà un  nuovo interprete sul grande schermo.  Si tratta di Ryan Gosling.  Dopo essere stato un pianista jazz in Lalalad, un astronauta in The First Man, un replicante in Blade Runner 2049, la star è pronta a trasformarsi in un licantropo in un film che rende omaggio alla mitica pellicola datata 1941 e interpretata dal mitico Lon Channey Jr.

Dietro la macchina da presa, secondo Variety, dovrebbe esserci Leigh Wannel, il regista dell'ultimo e molto apprezzato dalla critica Uomo Invisibile.

La sceneggiatura di Wolfman è stata scritta da Lauren Schuker Blum e Rebecca Angelo (entrambi showrunner della serie tv Orange Is the New Black) ed è basata su un soggetto originale dello stesso Gosling.

Da Lon Channey Jr  Ryan Gosling, la dura vita degli Uomini Lupo

"Anche l'uomo che ha puro il suo cuore, ed ogni giorno si raccoglie in preghiera, può diventar lupo se fiorisce l'aconito, e la luna piena splende la sera", bastano questi versi composi dallo sceneggiatore Curt Siodmak, autore dello script dell’uomo Lupo del 1941 che il licantropo è più una vittima che un carnefice. Quando l'elegante gentleman Larry Talbot viene morso dallo Zingaro Bela Lugosi la sua vita si trasforma in tragedia. E al netto dello straordinario make up di Jack Pierce che trasfigura il viso innocente di Lon Chaney Jr. in una maschera belluina e feroce, la forza del personaggio risiede nel suo profondo senso di colpa, nel rimorso per i crimini commessi. E per certi versi la maledizione si è perpetuata anche sul grande schermo. Nonostante il successo del film del 41, Lon Channey Jr. non ebbe mai la possibilità di girare un sequel esclusivamente dedicato a Wolfman. Nei successivi 4 film, il licantropo condivide la scena con altri mostri, da Frankenstein a Dracula.

E se escludiamo quel gioiello rappresentato da Un Lupo Mannaro americano a Londra, anche i tentativi più recenti di riportare in auge il mito attraverso la presenza di grandi star o di registi importanti si sono rivelati fallimentari. Sia Jack Nicholson in Wolf La Belva è fuori, sia  Benicio Del Toro in Wolfman non hanno azzannato né la critica, né il pubblico.

E forse  Ryan Gosling (guarda le foto dell'attore)  può  essere l'interprete giusto. Certo, è biondo, glabro e dai tratti nobili ed eleganti. Ma forse proprio per questo può ricordare l'aristocratico gallese del primo Wolfman. E poi Gosling ha esordito al cinema con la commedia fanta-horror il Mio amico Frankentein incentrata sui mostri di Casa Universal. Magari può essere di buon auspicio.

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Wolfman, un "uomo lupo" con il volto di Ryan Gosling. FOTO

Lon Channey in The Wolfman

Wolfman e I Mostri della Universal alla riscossa

"Un classico non finisce di dire quello che ha da dire" scriveva Italo Calvino. Così, il Dark Universe, il progetto della Universal di riportare al cinema i propri Monsters preferiti continua. Certo con nuove modalità e stili differenti. Dopo in non esaltanti risultati al box office di La Mummia con Tom Cruisde, l'opera uscita nel 2017 in cui compariva Russell Crowe nei panni di Mister Hyde,  si è deciso di abbandonare idea di un universo condiviso sul modello del franchise dei Supereroi Marvel e concentrarsi sulla realizzazione di remake indipendenti l'uno infatti all'altro. E in effetti, l scelta pare vincente come una pallottola d'argento sparata contro un Uomo Lupo. Benché danneggiato dal lockwown, l'uomo invisibile con Elizabet Moss ha entusiasmato i critici di tutto il globo terracqueo

Sicché, dopo Wolfman, ci sono una schidionata di progetti legati alle vicende dei mostri classici

Si sta lavorando su nuova pellicola incentrata su Dracula, diretta da Karyn Kusama, e su un film che avrà come protagonista Renfield, il servitore succube del celebre Conte, firmata da Dexter Fletcher (regista di Rocketman)

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L'uomo invisibile e la violenza domestica sullo schermo

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