Ritratto della giovane in fiamme, un dipinto per cogliere la vera identità dell’amore

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Domenica 28 giugno alle 21.15 va in onda su Sky Cinema Due il dramma con Valeria Golino ambientato nella Francia del XVIII secolo, premiato per la Miglior sceneggiatura al Festival di Cannes

Cosa c’è di più difficile, per un pittore, di realizzare un ritratto, che ancor prima di essere una testimonianza dell’aspetto fisico di una persona, è un tentativo di coglierne l’identità essenziale, quella che alcuni chiamano anima?


Lo dimostra Ritratto della giovane in fiamme, pellicola diretta dalla francese Céline Sciamma premiata al Festival di Cannes del 2019 con il Prix du scénario, riservato alla migliore sceneggiatura dell’anno.


Protagoniste della pellicola sono le dotatissime attrici francesi Noémie Merlant e Adèle Haenel, accompagnate sul set da una veterana come Valeria Golino (FOTO), che imprime la sua presenza in tutte le sequenze che la vedono protagonista.


Francia, sul finire del XVIII secolo, la pittrice Marianne viene interrogata da un’allieva circa un suo dipinto, intitolato per l’appunto Ritratto della giovane in fiamme. Comincia così il racconto che ha portato alla genesi del quadro.


Marianne viene chiamata in Bretagna per dipingere il ritratto di una giovane di nome Héloïse. Questa, figlia di una nobildonna decaduta, è stata richiama dal convento in cui era stata cresciuta, per essere data in sposa a un nobile milanese.


L’accordo prevede però che prima lo sposo possa vedere un ritratto della ragazza, che, consapevole di ciò, ha già in precedenza rifiutato di posare per il dipinto. Marianne viene così istruita per fingersi dama di compagnia di Héloïse e per realizzare il quadro a sua insaputa.


Con la sua sceneggiatura ben congegnata e con una sapiente regia, con Ritratto della giovane in fiamme Céline Sciamma riesce a confezionare un dramma originale e sincero, reso speciale dall’interpretazione appassionata delle sue protagoniste.

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