La mia vita con John F. Donovan: le ossessioni di Dolan nel suo primo film Hollywoodiano
Il regista Canadese Xavier Dolan firma una commovente “lettera” d’amore dedicata al cinema che ci fa riflettere sul culto della celebrità. Protagonista Kit Harington (il Jon Snow di Game of Thrones) affiancato da Jessica Chastain, Susan Sarandon e Natalie Portman
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Difficile capire che cosa abbia scatenato la gogna mediatica che ha segnato il destino del settimo film di Xavier Dolan. Era il 2018 e dopo un’accoglienza a dir poco ostile della critica anglosassone durante l’anteprima mondiale al festival di Toronto, La mia vita con John F. Donovan divenne il disastro annunciato della stagione cinematografica di quell’anno.
È vero, il primo film “all stars” in lingua inglese dell’enfant prodige canadese aveva avuto un percorso travagliato: ritardi durante la lavorazione, trecento pagine di sceneggiatura (5 ore di film) ridotte a due ore e il taglio di un’intera sottotrama con Jessica Chastain. Ciononostante La mia vita con John F. Donovan non è il filmetto di un mestierante qualsiasi, ma l’opera audace e sincera di un regista che, a soli 25 anni, aveva già conquistato il Gran premio della giuria al festival di Cannes 2014.
La mia vita con John F Donovan raccoglie tutte le ossessioni di Dolan: i rapporti complicati madre-figlio, gli amori impossibili, le disillusioni dell’età adulta, il sopravvivere all’infanzia, le discriminazioni legate all’omosessualità… tutti temi che rendono il film una vera e propria epifania per chi ama il suo cinema. Ispirandosi direttamente ad un evento capitato a se stesso, quando da piccolo spedì una lettera al suo mito Leonardo Di Caprio, Xavier Dolan racconta la storia dell’amicizia epistolare tra un piccolo attore (Jacob Tremblay) bullizzato dai suoi compagni di scuola e il suo idolo: la star televisiva John F. Donovan (Kit Harington). Una lettera dopo l’altra, il loro rapporto segreto diventa sempre più profondo fino al giorno in cui la star decide, anni dopo, di fare il suo coming out e il loro scambio viene scoperto, strumentalizzato e infangato dai media.
Impossibile ignorare il gioco di specchi tra Xavier Dolan e i suoi protagonisti… con La mia vita con John F Donovan, il regista si svela raccontando che cosa significa essere un personaggio pubblico fin dall’infanzia (già a sei anni, Xavier Dolan era protagonista di diverse pubblicità in Canada) e dover fare i conti con i propri sogni e le frustrazioni di una madre che lo soffoca per il troppo amore (straordinarie Susan Sarandon e Natalie Portman nei panni delle madri dei due protagonisti). Cresciuto a pane e cinema, Dolan ha uno sguardo allo stesso tempo appassionato e critico su un ambiente che conosce molto bene e che si è spesso rivelato implacabile con chi ha deciso di svelare la propria omosessualità.
La mia vita con John F Donovan è un omaggio agli incompresi! Trasuda mitologia cinematografica ad ogni inquadratura e qualcuno lo troverà eccessivo, ma Xavier Dolan non perde mai l’occasione di trasmetterci con una sincerità disarmante il suo amore epidermico per la settima arte. Perché scegliamo determinati modelli da seguire? Quanto siamo influenzati dai media nel farlo? Dolan ci fa riflettere sul culto della celebrità in un film in cui verità e finzione viaggiano sugli stessi binari, perché niente è come sembra…è la natura stessa del cinema, no?