T2: Trainspotting, l’operazione nostalgia è servita

Cinema
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Ewan McGregor, Robert Carlyle e compagni sono tornati a 20 anni dal primo elettrizzante Trainspotting, ancora una volta diretti da Danny Boyle. Appuntamento, in prima tv, mercoledì 10 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno

Arriva per la prima volta in tv, (mercoledì 10 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno) T2 – Trainspotting, sequel del cult di successo che vedeva protagonisti un gruppo di eroinomani all'ultimo stadio.

Nel 1996 Trainspotting, capolavoro tratto dal romanzo dello scozzese Irvine Welsh, aveva scandalizzato, diventando il film di un’intera generazione. Quattro ragazzi di Edimburgo sceglievano “di non scegliere la vita”: alla casa con famiglia e mutuo, alla carriera e ai vestiti griffati preferivano la droga. Dopo vent’anni esatti riecco ora quei quattro impudenti, con varie rughe ma sempre con le stesse facce: gli attori Ewan McGregor, Jonny Lee Miller, Ewen Bremner e Robert Carlyle. Con loro sempre Danny Boyle alla regia.

Cosa è successo in questi venti anni? Mark Renton (Ewan McGregor) torna a casa dopo aver cercato di farsi una nuova vita ad Amsterdam sostituendo l'eroina con le endorfine del jogging; lo psicopatico Francis Begbie (Robert Carlyle) appena fuggito dalla galera, ha ancora voglia di uccidere ed è ora dipendente del viagra; Simon Williamson (Jonny Lee Miller) è alle prese con un nuovo imbroglio, mettere su un bordello con la sua compagna bulgara Veronika (Anjela Nedyalkova); Daniel 'Spud' Murphy (Ewen Bremner) che cerca ancora di liberarsi dall'eroina si scopre invece scrittore. Inevitabile per loro rivedersi non solo per una rimpatriata, ma anche per consumare vendette che vengono dal passato.

Il regista Danny Boyle per il lancio del film al cinema aveva parlato di effetto nostalgia. "La nostalgia c’è e riguarda tutti, anche il pubblico, ma questo è anche un film che parla di età adulta e tempo che passa. I miei protagonisti se la sono spassata nella giovinezza e ora vi restano aggrappati a fare i conti con quello che sono diventati".

Venti anni cambiano tutti, ha spiegato ancora  Boyle: "Nel primo film i quattro protagonisti erano più disperati, oggi sono uomini di mezza età. Renton, ad esempio, ha crisi d'ansia. Nel mio caso invece sono sicuramente migliorato nella tecnica, ma non sono diventato un regista più bravo. I primi film sono sempre i migliori, perché' hai la giusta inconsapevolezza". Mentre per quanto riguarda le 'dipendenze' di oggi per Boyle: "c'è sicuramente la paura di diventare vecchi. Le donne sono più capaci di accettare il tempo che passa, forse perché mettono al mondo figli, gli uomini non lo accettano".  

Frase cult del film, quella già utilizzata nel primo Trainspotting: "Si comincia con un'occasione e si finisce con un tradimento”. 

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