Su Sky Cinema 1, in prima visione, venerdì 28 novembre, arriva una favola agrodolce che segna il debutto alla regia di Pif. Che fa centro, raccontando Cosa nostra a modo suo
Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, conduttore televisivo ed ex inviato del programma
Le Iene, si scopre regista talentuoso e impegnato debuttando dietro la macchina da presa con una favola agrodolce che spiega Cosa nostra alle nuove generazioni. Ecco La mafia uccide solo d’estate, in prima tv, su Sky Cinema 1 venerdì 28 novembre alle 21.10.
Con i toni della tragicommedia, che mai perdono di vista il rispetto per i tanti drammi fotografati, Pif, da siciliano, illustra che cosa voglia dire crescere e amare nella Palermo della mafia. Un racconto lungo vent’anni attraverso gli occhi di un bambino, Arturo, che diventa grande in una città affascinante e terribile, ma dove c’è ancora spazio per la passione e il sorriso. La mafia uccide solo d’estate è, infatti, una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari e che vede come una principessa. Sullo sfondo di questa tenera e divertente storia, scorrono e si susseguono gli episodi di cronaca accaduti in Sicilia tra gli anni ‘70 e ‘90″.
Da adulti, Arturo ha il volto di Pif e Flora quello di Cristiana Capotondi. Seguendo le loro altalene sentimentali, partecipiamo a una vera e propria cronologia della morte, narrata però in maniera originale, dissacrando i boss e restituendo umanità̀ ai grandi eroi dell’antimafia. Un sorriso ironico e mai banale sugli anni tremendi degli omicidi eccellenti.
Con i toni della tragicommedia, che mai perdono di vista il rispetto per i tanti drammi fotografati, Pif, da siciliano, illustra che cosa voglia dire crescere e amare nella Palermo della mafia. Un racconto lungo vent’anni attraverso gli occhi di un bambino, Arturo, che diventa grande in una città affascinante e terribile, ma dove c’è ancora spazio per la passione e il sorriso. La mafia uccide solo d’estate è, infatti, una storia d’amore che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari e che vede come una principessa. Sullo sfondo di questa tenera e divertente storia, scorrono e si susseguono gli episodi di cronaca accaduti in Sicilia tra gli anni ‘70 e ‘90″.
Da adulti, Arturo ha il volto di Pif e Flora quello di Cristiana Capotondi. Seguendo le loro altalene sentimentali, partecipiamo a una vera e propria cronologia della morte, narrata però in maniera originale, dissacrando i boss e restituendo umanità̀ ai grandi eroi dell’antimafia. Un sorriso ironico e mai banale sugli anni tremendi degli omicidi eccellenti.