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Jay-Z, giudice nega l'archiviazione del caso di violenza sessuale

Spettacolo
Photo by Albert L Ortega/Shutterstock - IPA

Una donna aveva accusato il rapper di aver abusato di lei nel 2000, quando aveva appena 13 anni. Per Analisa Torres, giudice di New York, il legale di Carter ha utilizzato un linguaggio "inappropriato, uno spreco di risorse giudiziarie e una tattica che difficilmente aiuterà il suo cliente" 

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La giudice di New York Analisa Torres ha respinto la richiesta di Jay-Z di archiviare il caso aperto dopo la denuncia di una donna che sostiene di aver subito violenza sessuale dal rapper nel 2000, quando aveva appena 13 anni.

La donna resterà anomina

Jane Doe (così vengono chiamate le donne sotto anonimato negli Stati Uniti) può mantenere la sua identità segreta, seconda la giudice, che nelle motivazioni della sua decisione ha criticato il linguaggio usato dal legale di Jay-Z, definendolo "inappropriato, uno spreco di risorse giudiziarie e una tattica che difficilmente aiuterà il suo cliente".

Assistita da Tony Buzbee

La donna è assistita da Tony Buzbee, il legale che ha preso in carico oltre cento richieste di causa contro P. Diddy per l'ormai celebre vicenda che vede il produttore discografico e rapper, attualmente agli arresti in carcere, accusato di tratta umana e molteplici violenze sessuali. 

Denunce incrociate

Jay-Z aveva immediatamente denunciato per diffamazione Buzbee, che a sua volta ha fatto causa alla Roc Nation, la compagna guidata dal rapper, sostenendo che questa abbia utilizzato agenti in incognito per corrompere i suoi ex clienti affinché presentassero "frivoli" reclami sul suo operato.