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Sean "Diddy" Combs, noto come Puff Daddy, incriminato per reati sessuali

Spettacolo
©Getty

Il rapper, arrestato ieri, 16 settembre, da agenti dell'Homeland Security in un albergo del centro di Manhattan, è stato ufficialmente incriminato oggi da un gran giurì per oltre un decennio di reati sessuali. Nonostante la gravità delle accuse, il suo avvocato ha respinto con decisione ogni imputazione, affermando che Combs è innocente e pronto a difendersi con determinazione

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Il celebre rapper e magnate della musica statunitense Sean "Diddy" Combs, conosciuto anche come Puff Daddy e P Diddy, è stato formalmente incriminato con gravi accuse di violenza e reati sessuali. L'arresto è avvenuto a Manhattan lunedì 16 settembre, come confermato dalle autorità competenti. Nonostante le accuse pesanti, il suo legale ha fermamente respinto ogni addebito, dichiarando che Combs è innocente e determinato a difendersi con vigore. 

Il musicista e imprenditore 54enne dovrà rispondere, tra l'altro, di associazione a delinquere e traffico sessuale, oltre a favoreggiamento della prostituzione, come specificato dall'Ufficio del Procuratore del Distretto Meridionale di New York. Il suo avvocato, Marc Agnifilo, ha sottolineato che Combs è pronto a combattere "con tutte le sue forze" per dimostrare la propria innocenza.  Le accuse non sono nuove per Combs, che in passato è già stato coinvolto in cause civili legate ad abusi sessuali, dove è stato descritto come un predatore che utilizzava alcol e droghe per manipolare le sue vittime.

Le autorità avevano già perquisito le sue residenze di lusso a Miami e Los Angeles lo scorso marzo, attirando grande attenzione mediatica.  Combs, che ha costruito un vero e proprio impero non solo attraverso la sua carriera musicale ma anche grazie a investimenti nel settore degli alcolici, si trova ora ad affrontare una delle sfide più gravi della sua vita, sia sul piano legale che personale.

 

La reazione della difesa subito dopo l'arresto

L'avvocato di Diddy, Marc Agnifilo, aveva rilasciato una dichiarazione a Variety subito dopo l'arresto: "Siamo delusi dalla decisione di perseguire quella che riteniamo essere un'ingiusta azione penale nei confronti del signor Combs da parte dell'ufficio del procuratore degli Stati Uniti".

 

La dichiarazione continuava così: "Sean Diddy Combs è un'icona della musica, un imprenditore self-made, un amorevole padre di famiglia e un filantropo comprovato che ha trascorso gli ultimi trent'anni a costruire un impero, amando i suoi figli e lavorando per elevare la comunità nera. È una persona imperfetta, ma non è un criminale. Il signor Combs non ha fatto altro che collaborare con questa indagine e si è trasferito volontariamente a New York la scorsa settimana in previsione di queste accuse. Vi preghiamo di riservare il vostro giudizio finché non sarete a conoscenza di tutti i fatti. Questi sono gli atti di un uomo innocente che non ha nulla da nascondere e che non vede l'ora di riabilitare il suo nome in tribunale".

Le accuse

L'arresto di Combs è avvenuto nel bel mezzo di un'indagine federale, che vede il rapper e produttore accusato di violenza sessuale (e non solo). L'ultima denuncia è stata depositata il 10 settembre dall'ex membro dei Danity Kane Dawn Richard, che ha accusato Combs di "violenza verbale, aggressione, violenza sessuale e inflizione intenzionale di stress emotivo".

 

Lo scorso maggio, la CNN ha pubblicato un video del 2016 in cui si vede il rapper aggredire l'allora fidanzata, la cantante R&B Cassie Ventura. La donna, nel novembre precedente, aveva accusato l'ex compagno di violenza, raccontando un episodio avvenuto all'InterContinental Hotel di Century City, Los Angeles, ora chiuso. Episodio, questo, confermato proprio dal video. Così Puff Daddy commentava la vicenda su Instagram: "È così difficile riflettere sui momenti più bui della tua vita, ma a volte devi farlo. Ero fottuto. Voglio dire, ho toccato il fondo. Ma non cerco scuse. Il mio comportamento in quel video è ingiustificabile. Mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni in questo video. Sono disgustose. Ero disgustato quando l'ho fatto, sono disgustato ora. Ho cercato un aiuto professionale. Sono andato in terapia, sono andato in riabilitazione. Ho dovuto chiedere a Dio la sua misericordia e la sua grazia. Mi dispiace tanto, ma mi impegno a essere un uomo migliore ogni singolo giorno. Non chiedo perdono. Mi dispiace davvero".

 

Tuttavia, dopo la denuncia di Cassie, molte donne hanno intentato cause legali contro Combs. Joi Dickerson-Neal ha affermato di essere stata drogata, aggredita sessualmente e abusata, per poi finire vittima di revenge porn per mano dello stesso rapper. Jane Doe ha affermato che Combs e il cantante R&B Aaron Hall si sono alternati nello stuprare lei e le sue amiche nell'appartamento di Hall tra il 1990 e il 1991. In entrambi i casi, Puff Daddy ha negato le accuse.

 

A marzo, le proprietà di Combs a Miami e Los Angeles sono state perquisite dalla Homeland Security come parte di un'indagine sul traffico sessuale. Così, a quel tempo, dichiarò il suo legale: "Non ci sono scuse per l'eccessiva dimostrazione di forza e ostilità mostrata dalle autorità o per il modo in cui sono stati trattati i suoi figli e dipendenti. Il signor Combs non è mai stato arrestato, ma ha parlato e collaborato con le autorità (...) Questa imboscata senza precedenti, abbinata a una presenza mediatica avanzata e coordinata, porta a una prematura corsa al giudizio del signor Combs e non è altro che una caccia alle streghe basata su accuse infondate presentate in cause civili. Il signor Combs è innocente e continuerà a lottare ogni singolo giorno per riabilitare il suo nome".

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