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Alla Tate Modern di Londra la mostra tributo a Yoko Ono

Spettacolo

Tiziana Prezzo

Dal 15 febbraio al primo settembre la mostra “Music of the Mind” che raccoglie 200 opere dell’artista giapponese, oggi 9enne, attivista, pacifista e compagna di Lennon nei suoi ultimi anni di vita (la corrispondente)

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Londra - Che torto le si fa, a pensarla solo come la donna di John Lennon, per qualcuno perfino la responsabile della rottura dei Beatles. Perché Yoko Ono rappresenta qualcosa di molto più importante e di diverso. Artista a tutto tondo, femminista e pacifista da una vita. A 91 anni, la Tate Modern di Londra la celebra, fino al primo settembre, per la straordinaria ed eclettica artista che è con la più grande mostra del Regno Unito a lei dedicata. Intitolata Music of the mind, in ricordo delle sue esperienze a Liverpool e Londra, conta 200 opere che coprono 70 anni di produzione artistica.

Una vita tra arte e attivismo

“Ono è questa straordinaria figura che colma la distanza tra l’artista e l’attivista, alcuni dei suoi lavori sono i primi esempi della cosiddetta arte concettuale, il suo attivismo, la sua capacità di far partecipare il pubblico sono unici nel modo in cui spingono a riflettere su temi come la guerra, l’immigrazione. È un’artista molto importante e pensiamo che sia tempo che abbia il riconoscimento che merita”, spiega Andrew de Brun, curatore della mostra.

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I visitatori potranno partecipare a White Chess Set - un gioco che prevede solo scacchiera e pezzi bianchi - con l'istruzione "gioca finché riesci a ricordare dove sono tutti i tuoi pezzi" - un'opera realizzata nel 1966 che dimostra la posizione antibellica di Ono.

Cute Piece è una delle performance più discusse e controverse di Yoko Ono realizzata nel 1964 al Carnegie Recital Hall di New York, dove il pubblico era invitato a tagliare i vestiti dell’artista. C’è poi la pellicola sperimentale – a suo tempo bandita - Film No.4 (Bottoms) del 1966/67.

Sky Helmets, una delle installazioni in mostra alla Tate Modern Gallery di Londra per rendere omaggio a Yoko Ono

TUTTI FIGLI DELLO STESSO CIELO

Tra i temi chiave quello del cielo, che appare ripetutamente come metafora di pace, libertà e illimitatezza, per lei conforto e rifugio da bambina in fuga da Tokyo durante la Seconda Guerra Mondiale. Sky Helmets è una delle opere che meglio racchiude tutti questi concetti. L’istallazione è composta da un gruppo di elmetti dell’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale appesi a dei fili lasciati oscillare. “Ognuno di loro ha pezzi di puzzle che rappresentano pezzi di cielo, frammentato dalla violenza della guerra. Yoko invita il pubblico a prendere un pezzo di questo cielo e a portarlo a casa per ricordarci che tutti condividiamo ciò che è sopra di noi”.