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Keanu Reeves, smentita la donazione del 70% del cachet di Matrix

Spettacolo
©Getty

Il fatto era inizialmente circolato in rete ma la fonte si è rivelata inattendibile. L'attore è impegnato con una sua Fondazione a sostegno della ricerca contro il cancro ma non ha donato 31 milioni di dollari presi dai proventi del film girato nel 1999

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No, Keanu Reeves non ha destinato il 70% del compenso ottenuto nel 1999 per Matrix alla ricerca contro la leucemia. La notizia era inizialmente circolata in rete, partendo come una semplice voce sulla piattaforma LadBible, ma come ha ricostruito Newsweek si è rivelata una fake news, con lo stesso post originale che era sparito dal web. 

Keanu Reeves dona a favore della ricerca contro il cancro

Stando alla voce, la cifra offerta dal divo avrebbe superato i 31 milioni di dollari. Una notizia ritenuta credibile visto il vissuto dell'attore, che per anni ha assistito per anni la sorella minore Kim, nella lotta contro questa brutta malattia. L'impegno di Reeves a sostegno della causa è noto, l’attore ha una Fondazione che sostiene la ricerca contro il cancro e durante la pandemia ha messo all’asta un appuntamento in streaming per aiutare la Camp Rainbow Gold, un’associazione che assiste i piccoli malati di tumore.

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Keanu Reeves e l’impegno verso i più bisognosi

Durante la sua vita e i suoi anni di successo mondiale, l’attore ha più volte dimostrato di avere a cuore l’aiuto degli altri. Lo si è visto quando, durante le riprese dell’ultimo capitolo di John Wick, Reeves ha regalato un Rolex a ciascuna delle sue quattro controfigure, per ringraziarle dell’incredibile impegno riservato alla realizzazione della pellicola. Ma lo ha dimostrato anche nel video di un fan sorpreso dalla sua gentilezza mentre, in metropolitana, il divo cede il posto a una donna più anziana. Oppure quando realizzò il sogno di una giovanissima Drew Barrymore che lo considerava un idolo, concendendole un giro in moto. L’ultima prova della sua bontà d’animo pare essere avvenuta nel poco lontano 2019, quando Reeves, passeggero di un volo diretto da San Francisco a Los Angeles e atterrato improvvisamente d’emergenza per problemi di salute di un viaggiatore, si offrì di affittare un bus per accompagnare tutti i presenti a destinazione.

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