Riceviamo ogni anno regali che non ci servono. Ecco alcune buone regole per praticare la virtuosa pratica del riciclo dei regali. Un pratica “bella e buona” perché ecologica, economica e anche molto divertente. Scommettiamo?
Riciclare i regali che ogni anno ci arrivano in gran quantità a Natale (ma anche ai compleanni e per le ricorrenze varie) non è solo una bella idea: è anche una buona idea, nel vero senso del termine.
Disfarsi di un oggetto senza buttarlo è una pratica bella e buona insomma: bella perché si rivela divertente e ci fa sentire meglio con noi stessi. Il perchè ce lo spiega la parte “buona” della pratica: riciclare regali che non usiamo si inserisce in quel ciclo virtuoso del non buttare e del dare seconda vita. Un ciclo virtuoso meglio conosciuto come riciclo.
A tutti i livelli riciclare è un bene, quindi preparatevi a farlo anche con questa speciale “raccolta differenziata”: quella dei pacchetti di Natale che… “Grazie mille! È proprio quello che ho sempre desiderato!” mentendo spudoratamente.
Per aiutarvi ad affinare l’antica arte del riciclo regali, ecco una guida ragionata con tanti consigli e spunti.
Adibite uno spazio in casa per i regali da riciclare
Innanzitutto il dove: è necessario adibire uno spazio circoscritto della casa in cui stipare tutti i regali riciclabili. Il motivo? Averli tutti sott’occhio e saperli lì in caso di urgenza (ad esempio quando in futuro - Covid permettendo - un’amica arriverà a trovarci con un presente, noi avremo in quello spazio un regalo pronto con cui ricambiare).
Basta un vano dell’armadio da trasformare in deposito dei regali da riciclare, non bisogna necessariamente sacrificare una stanza o un ripostiglio, niente paura.
Un’accortezza che vi salverà in tante occasioni? Il regalo già impacchettato, con biglietto che indica la tipologia: “regalo beauty per lei”; “libro giallo”; “quaderno con design femminile” e via dicendo vi aiuteranno a scegliere al volo un pacchetto nel caso sopracitato, quando l’amica ci farà un’improvvisata con un presente tra le mani.
Segnarsi chi ci ha regalato cosa
Fondamentale - onde evitare figuracce - è appiccicare subito un biglietto su ogni oggetto con il nome di chi ce l’ha regalato, per non sbagliarsi l’anno dopo.
Anche se avete una memoria elefantiaca, la svista è sempre dietro l’angolo. In più lo stress da regali delle feste ci gioca sempre brutti scherzi e a volte la mente (che mente, ecco spiegato il suo nome) ci trae in inganno per farsi beffe di noi. Magari il nostro inconscio ci porterà a dimenticare il mittente del tal regalo e a farlo diventare proprio il destinatario, forse per un gioco di antipatie recondite o semplicemente per caso. Applichiamo quindi un’etichetta in cui segnare nome e cognome di chi cui ha regalato quella candela profumata così non sbaglieremo.
Scaricare le app di riciclo, scambio e compra-vendita
Riciclare regali significa anche farlo virtualmente, per poi procedere con la spedizione reale. Stiamo parlando delle tantissime applicazioni nate per acquistare, vendere o scambiarsi prodotti come vestiti, oggetti, libri e tutto ciò che trovereste a un mercatino.
Avete l’imbarazzo della scelta dato che si tratta di un trend in continua crescita: da Seconda Mano a Subito.it fino a Bakeka.it, la rete pullula di applicazioni e siti web pensati per scambiarsi oggetti.
Se volete un’esperienza deliziosa anche a livello di interfaccia, puntate su applicazioni di tendenza come Depop e Vestiaire Collective. Mentre quest’ultima è solo per abiti e accessori di alta moda, Depop è un marketplace in cui potete vendere e scambiare di tutto e di più, dal disco in vinile al comodino vintage (passando chiaramente anche per le sneakers e il vestito).
Altrimenti c’è Regalo, l’app che consente di regalare ciò che non si vuole. Basta scattare una foto dell'oggetto e postarla, dopodiché chi è interessato vi contatterà e vi accorderete sul come e quando per l'invio del prodotto.
C’è anche Xtribe, un geomarket place con cui bisogna geolocalizzarsi e fare una foto dell'oggetto che si vuole vendere per farlo sapere agli utenti registrati che si trovano nei paraggi.
Pure su Schpock, un’altra app che funziona come un mercatino dell'usato in cui chiunque può mettere in vendita qualunque cosa, è possibile geolocalizzarsi per essere più appetibili per i potenziali acquirenti “around me”.
approfondimento
I migliori film di Natale da rivedere in famiglia
Organizzare uno swap party (per ora virtuale)
Avete mai sentito parlare di “swap party”? È una tendenza che arriva dagli Stati Uniti e si inserisce perfettamente nella buona pratica del riciclo regali.
Si tratta di feste in cui ci si scambiano oggetti: aperitivi per appassionate di moda in cui gli invitati portano con sè capi, borsette e scarpe da scambiare; cene tra book lover in cui lasciare all’ingresso la propria merce letteraria per darsi a un sano book crossing dopo aver mangiato assieme (parlando dei libri preferiti, chiaramente); brunch per musicofili in cui si portano vinili o CD da scambiarsi…
Oggi come oggi, però, l’unico swap party possibile è quello virtuale: a causa delle restrizioni per contenere il contagio, è bene non organizzare feste con sconosciuti per scambiarsi prodotti, chiaramente. Quindi la variante da remoto è la soluzione. Organizzate lo swap party su Zoom, su Google Meet o con videochiamate su WhatsApp, magari lanciando l'evento come brunch o aperitivo in cui ciascuno, da casa propria, consumerà omelette o sorseggerà un bicchiere di vino. Sarà comunque un’esperienza divertente anche se vissuta online.
Tenere tutto da parte per un garage market
Se invece per le cose da remoto oramai nutrite una vera e propria idiosincrasia (a furia di fare tutto a distanza, il burn out è plausibile), allora tenete tutto da parte e aspettate tempi migliori. Ossia i tempi della cara vecchia normalità, quella per cui si poteva organizzare un garage market per vendere ciò che non utilizziamo più. Aspettate magari la primavera o l’estate per organizzarlo all’aperto, esattamente come fanno negli States (dove il garage market è una vera e propria istituzione) così non ci saranno problemi di contagio. Di qualsiasi eventuale (vecchio o nuovo) virus.
Abiti: beneficenza innanzitutto
Avete ricevuto in regalo degli abiti che non sono di vostro gradimento? Allora mettete in conto di darli in beneficenza. Anche se in questo caso l’espressione “mettere in conto” potrebbe risultare fuorviante, dato che non si vendono ma si donano, fare una buona azione a livello sociale vi farà guadagnare molto di più. Ne trarrete beneficio a livello di coscienza. E non c’è ricavo a più zeri che possa competere con una coscienza pulita.
Oltre agli enti benefici come la Caritas, esistono anche applicazioni e siti web attraverso cui si possono donare capi di abbigliamento.
Tra quelle appena uscite c’è Clothest*, la nuova piattaforma di ecommerce no-profit di abiti e accessori second-hand di alta moda, creata e sviluppata in Italia.
Per donare un abito, basta compilare il modulo disponibile sul sito, inserendo le informazioni del prodotto, dopodiché si programma il ritiro del capo (la cui spedizione è gratuita, a carico di Clothest*). Il ricavato delle vendite viene donato alla Casa Famiglia Caritas di Montevarchi (che aiuta circa 200 persone all’anno).
approfondimento
12 capolavori di animazione da vedere o da riscoprire a Natale
Il “present-crossing”
Avete presente l'ormai celeberrimo book crossing? Si può pensare di fare anche un inedito “present crossing”, ossia la variante di scambio con i regali. Potete lasciare il pacchetto ovunque (anche se è bene non impacchettarlo onde evitare che possa sembrare un pacco sospetto). Ricordatevi di attaccare un biglietto in cui spiegherete qual è la vostra intenzione, invitando a prendere il regalo che mettete a disposizione ma anche a fare lo stesso, in un crossing infinito di regali.
Altrimenti c’è l’idea deliziosa della “casetta dei regali” di fronte a casa propria o in punti strategici in cui ci sia abbastanza passaggio: fate una casetta di legno e inserite dentro i regali, attaccando una targa in cui viene spiegato il senso dell’operazione. Invitate chiunque a servirsi liberamente e aggiungete che sarebbe gradito il “do ut des”, quindi oltre a prendere un oggetto è anche giusto metterne uno in sostituzione.
Questa tipologia di casetta è nata negli States, legata inizialmente al book crossing e a un vero e proprio movimento chiamato "Little Free Library" con tanto di sito web (in cui è disponibile pure lo shop per acquistare le casette per lo scambio di libri, da mettere davanti a casa o in qualsiasi angolo della città).
I gruppi di scambio sui Social Network
Non solo app di mercatini ma anche appendici di app ben più famose, una su tutti: Facebook. Il social network di Zuckerberg è assiepato di gruppi di scambio, basta scegliere quello che più ci ispira (e che si rivela più vicino a noi).
Da diciture come “Scambio, baratto, vendo” a “Te lo regalo se vieni a prenderlo” (quest’ultimo è un gruppo attivo in varie città), digitate nella stringa di ricerca di Facebook parole come “vendo” e “regalo” e vi usciranno innumerevoli risultati.
L’idea strong: ri-regalalo a chi te l’ha regalato
Se il regalo in questione era bruttino o poco cortese, ad esempio una crema contro la cellulite, un manuale di grammatica italiana o un reggiseno imbottito, allora ripagate con la stessa moneta il mittente. Senza scervellarvi cercando un regalo altrettanto cattivello ma proprio ri-regalando la stessa cosa.
Con questa mossa, il vostro messaggio sarà eloquente. E probabilmente dall’anno prossimo potrete pure depennare il nome dell’amico in questione (amico?) dalla lista di quelli a cui fare un presente.
Riciclate anche carta, sacchetti e scatole
Last but not least, la confezione va riciclata esattamente come il contenuto. Fate dunque attenzione a non strappare la carta regalo e a non gettare via i nastri decorativi. Mettete da parte tutto perché così potrete riusarlo per impacchettare nuovi regali.
Se la carta risulterà troppo stropicciata, la soluzione è semplicissima: stiratela con il ferro da stiro (a secco, senza utilizzare il vapore perché altrimenti rischierebbe di rovinarsi a causa dell'umidità).
Sacchetti, adesivi, fiocchetti e persino buste e biglietti si possono riciclare, basta decorarli al meglio per camuffarne eventuali scritte precedenti.