Ieri pomeriggio il Quirinale ha ospitato la cerimonia di presentazione ai candidati ai Premi David di Donatello. Geppi Cucciari è stata protagonista di un divertente siparietto che ha coinvolto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ieri sera la 64° edizione dei David di Donatello ha consegnato i premi più ambiti dal mondo del cinema italiano. Grande protagonista Dogman di Matteo Garrone che ha fatto incetta di premi monopolizzando la serata, tra i riconoscimenti ottenuti anche quello più ambito come miglior film.
Nel pomeriggio di ieri il Quirinale ha ospitato la cerimonia di presentazione ai candidati ai Premi, madrina dell’evento Geppi Cucciari che ha avuto il compito di introdurre la cerimonia.
Geppi Cucciari: “Lei meriterebbe il premio come attore protagonista”
L’artista sarda, classe 1973, è stata protagonista di un divertente siparietto con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al centro di un suo intervento ironico e pungente.
Il discorso di Geppi si è aperto in modo serio lasciando però subito spazio alla sua vena comica: “Saluto innanzitutto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il più amato dagli italiani, io vorrei solo dire una parola a nome di tutti noi: ci scusi. Ci scusi per quello che le stiamo facendo passare, come popolo, in qualche modo vorrei soltanto dirle che a noi ci tranquillizza che lei sia lì, lei fa un grande sforzo perché anche per la sua muscolatura facciale non fa capire quello che lei a volte pensa, lei meriterebbe proprio un premio come attore protagonista perché a volte per un attimo, si vede, alza il sopracciglio, le parte un po’ l’occhio ma si trattiene, lei è veramente un supereroe super partes e noi la amiamo tutti, credo di parlare a nome di tutti quanti, garanzia di sette anni soddisfatti”.
Geppi Cucciari: “Siete il meglio del meglio del cinema italiano”
Il discorso Geppi è continuato tra l’ironia e la serietà parlando agli ospiti presenti: “Do il benvenuto a tutti in questa location così umile, così minimalista, io mi sento completamente a mio agio naturalmente, io non parlo mai in pubblico se non ci sono almeno sei arazzi alle mie spalle, quindi salutiamo anche ci si segue da casa, quindi salutiamo le persone con una gamba ingessata, i turnisti, le casalinghe, i pensionati volenterosi, gli studenti indisciplinati e tutti quelli che ci hanno preferito alla televendita di un apparecchio acustico. Grazie, grazie perché ci seguite da casa. Saluto anche ovviamente le autorità, i Ministri, i commessi, tutti i rappresentanti del mondo del cinema, i corazzieri, che Dio li benedica, e soprattutto voi in quanti talento, quanta fantasia, quanta energia, quanta Siae in una stanza sola, quindi in qualche modo siete il meglio del meglio del cinema italiano, quindi salutiamo però anche chi oggi non è qui perché molti candidati non sono presenti, sono impegnati in importanti produzioni nazionali e internazionali, non sono potuti venire perché stanno lavorando qui vicino in pratica, alcuni probabilmente”.
Geppi Cucciari, il ringraziamento al pubblico
Infine l'artista ha voluto ringraziare il pubblico: “Però il mio pensiero va soprattutto a una categoria che non riceverà alcun premio ma che invece meriterebbe in qualche modo un premio, un apostrofo verde tra le parole “botte” e “ghino”, ovvero il miglior spettatore non protagonista, colui che ancora settimanalmente compie il gesto, l’atto eroico di andare in cassa e pagare un biglietto, questa giornata, caro amico anonimo, è per te in qualche modo. Naturalmente, sono sempre di meno, amiamoli uno per uno, grazie”.