Andrea Pazienza, una mostra lo ricorda a Roma a 30 anni da scomparsa

Spettacolo

Fino al 16 luglio un viaggio di 120 opere al Festival del fumetto ARF! Tra queste anche due inediti: uno è spuntato pochi mesi fa a casa del regista Matteo Garrone

Con il suo tratto dissacrante ha creato cult indimenticabili come Pentothal, il liceale perfido e amorale Massimo Zanardi, il mensile Frigidaire. Fumettista, pittore, artista, a 32 anni, il 16 giugno 1988, morì tragicamente nella sua casa di Montepulciano (la vita di Andrea Pazienza). Trent’anni dopo, una mostra al Mattatoio di Roma gli rende omaggio, raccogliendo tutta la sua eredità artistica. Curata da Stefano Piccoli, Mauro Uzzeo e Alino, la personale, esposta fino al 16 luglio, ha aperto ARF!, IV Festival di storie, segni e disegni, che la produce insieme a Comicon. Un viaggio lungo 120 opere per raccontare l'eclettismo di Pazienza attraverso il fumetto, l'arte che "scelse".

Spuntano due inediti

Nella mostra, "Andrea Pazienza. Trent’anni senza", spuntano anche due inediti d'onore. Uno di questi raffigura Zanardi, l'immaginario studente ripetente bolognese, che in veste di condottiero  in sella a un puledro nero agita la lancia. Tutt'intorno anime in pena e teschi da girone infernale. Otto tele, due metri e mezzo per due metri e mezzo, a colori. Pazienza le dipinse in due sere nel 1983, ma poi, di quel suo prode cavaliere non se ne seppe più nulla. Fino a pochi mesi fa, saltato fuori a casa del regista Matteo Garrone. "Stavano uscendo le prime notizie della mostra quando ci ha telefonato Garrone dicendo di avere un Pazienza inedito - racconta all'Ansa Mauro Uzzeo - Eravamo increduli. Lo aveva ereditato dal padre e ora era nella cameretta del figlio". 

Un talento fin da piccolo

Andrea Pazienza, per gli amici Paz, nato il 23 maggio 1956, fin da piccolo mostra un talento innato per il disegno. Iscritto al Dams di Bologna, decide di lasciare l’università a due esami dalla laurea. Vive gli anni della contestazione bolognese legata al Movimento del '77, che fanno da sfondo al suo primo fumetto pubblicato, “Le straordinarie avventure di Pentothal”. Entra a far parte del gruppo che realizza la rivista Cannibale, mentre dal 1979 al 1981 collabora con il settimanale di satira Il Male. Con Vincenzo Sparagna fonda nel 1980 il mensile Frigidaire, sulle cui pagine fa la sua comparsa Zanardi. Successivamente, Pazienza firma anche manifesti di film, copertine di dischi, scenografie e campagne pubblicitarie. A 32 anni, dopo essersi avvicinato all’eroina, muore improvvisamente nella sua casa di Montepulciano.

"Scelse il fumetto per arrivare al maggior numero di persone"

"Andrea si è espresso in molte forme - racconta all’Ansa la sorella Mariella, che ha collaborato alla mostra insieme al fratello Michele e alla moglie Marina Comandini - Anche i suoi quadri erano di denuncia, ma si fermavano nelle stanze dei pochi che se li potevano permettere. A un certo punto volle privilegiare il fumetto proprio per comunicare al maggior numero di persone possibili. Senza mai porsi il problema se fosse un'arte minore". "Sono passati 30 anni senza Andrea - prosegue  Michele - ma la sua figura continua a crescere. Spesso mi chiedono cosa avrebbe potuto fare in questi anni, ma credo che in quei 10 anni abbia raggiunto la sua maturazione. Aveva un coraggio sconfinato, a mettersi in piazza e a metterci anche gli altri. Ma al di là di tutto, era capace anche di essere una persona normale". 

Il festival Arf!

Oltre a Pazienza, ARF!, che quest'anno cresce con un padiglione in più, ospita mostre su Alessandro Barbucci, Jordi Bernet, Daniel Zezelj e Francesco Guarnaccia. Lectio magistralis con lo stesso Bernet, Altan ed Enrico Breccia.

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