E' morto Luca Ronconi, il teatro piange il grande regista

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Nato l'8 marzo 1933 avrebbe compiuto fra pochi giorni 82 anni. Direttore del Teatro stabile di Torino e Roma, nonché direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, ha firmato regie teatrali e liriche sempre nel segno dell'innovazione

Il regista Luca Ronconi è morto nella serata di sabato 21 febbraio al Policlinico di Milano dove era ricoverato da alcuni giorni. Nato l'8 marzo 1933 avrebbe compiuto fra pochi giorni 82 anni. Direttore del Teatro stabile di Torino (1988-93), del Teatro stabile di Roma (1994-98) nonché direttore artistico per oltre un decennio del Piccolo Teatro di Milano, Luca Ronconi ha firmato nella sua lunga carriere regie teatrali e liriche sempre nel segno dell'innovazione, come ricorda su Twitter il ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Piccolo, era nostra figura di riferimento - E' stato 'Lehman Trilogy' l'ultimo spettacolo firmato dal regista, in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 29 gennaio scorso al prossimo 15 marzo. Nell'annunciare "con dolore" la morte del regista, il Piccolo lo ha ricordato come "un artista che ha scritto la storia del teatro italiano e ha segnato la vita del Piccolo dal 1998, anno in cui ne è diventato figura di riferimento". Cioè dopo la morte di Giorgio Strehler. Il Teatro alla Scala, invece, annuncia che domenica 22 sulla facciata la bandiera sarà esposta a mezz'asta.

La carriera di un grande innovatore - Dopo il diploma nel 1953 all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico di Roma, negli anni Cinquanta è stato attore. Ha esordito come regista con La buona moglie di Goldoni (1963), cui seguirono I lunatici di Th. Middleton (1966), Misura per misura e Riccardo III di Shakespeare, Il candelaio di Bruno, Fedra di Seneca, e il fortunato Orlando furioso (1968; ed. telev. 1975), esempio di sintesi fra avanguardia e tradizione. Segno distintivo del suo stile, l'essenzialita' della recitazione tesa fra l'astrazione e lo straniamento. Tra i suoi lavori più celebri l'Orestea di Eschilo (1972), Il pappagallo verde di Schnitzler (1978), Ignorabimus di Holz (1986), Mirra di Alfieri (1988), Strano interludio di O'Neill (1989), Gli ultimi giorni dell'umanita' di Kraus (1990), Re Lear (1994). Dal 1975 (Valchiria di Wagner) è stato anche regista lirico (Orfeo e Euridice di Gluck, Fetonte di Jommelli, Lo zar Saltan di Rimskij-Korsakov; Viaggio a Reims di Rossini; L'Europa riconosciuta di Salieri; Falstaff di Verdi; Turandot di Puccini). Nel 1977 ha avviato il Laboratorio sperimentale di Prato.
Dopo le esperienze di Torino e di Roma, assunta la direzione artistica del Piccolo Teatro di Milano, ha messo in scena, tra l'altro, La vita è sogno (2000), allestimento del dramma di C. de la Barca, e Peccato che fosse puttana (2003) di J. Ford.

I progetti degli ultimi anni -
In occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 ha ideato e diretto, in collaborazione con W. Le Moli, il Progetto Domani, composto di cinque spettacoli che, attraverso il teatro, hanno esplorato temi universali della storia, della politica e della guerra (Troilo e Cressida; Trilogia della guerra; Lo specchio del diavolo; Il silenzio dei comunisti; Biblioetica).
Del 2007 è invece il Progetto 'Odissea doppio ritorno', dittico comprendente Itaca di B. Strauss e L'antro delle ninfe da Omero a Porfirio, mentre negli anni successivi ha firmato le regie di La compagnia degli uomini (2010) di E. Bond, La modestia (2011) di R. Spregelburd, Sei personaggi in cerca d'autore (2012) di L. Pirandello, Pornografia di W. Gombrowicz (2013), Danza macabra di A. Strindberg (2014), queste ultime quattro rappresentate al Festival dei Due Mondi di Spoleto.

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