L'attore statunitense interpreta lo scrittore e regista italiano nella pellicola diretta da Abel Ferrara. Più fiction che ricostruzione storica, il film racconta le ultime 48 ore dell'intellettuale. VIDEO
"Era un uomo senza pace, pieno di contraddizioni ma che cercava di vivere la vita a pieno e in un certo senso ci ha voluto lasciare". Così Willem Dafoe commenta la figura di Pier Paolo Pasolini, che l’attore americano porta sullo schermo nella pellicola di Abel Ferrara "Pasolini" presentata al Festival di Venezia.
Più fiction che ricostruzione storica, il film racconta le ultime 48 ore del poeta, scrittore e regista prima che fosse ucciso il 2 novembre 1975, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Il tragico finale, viene rappresentato in due versioni, in una l’intellettuale viene ucciso dal solo Pelosi poi da un gruppo di balordi, forse pilotati da chissà chi.
Nel cast anche Riccardo Scamarcio, che fa solo un piccolo cameo, Ninetto Davoli, attore feticcio di Pasolini e incarnazione del suo ideale di uomo spontaneo, Maria De Medeiros, Valerio Mastandrea e Roberto Zibbetti.
Più fiction che ricostruzione storica, il film racconta le ultime 48 ore del poeta, scrittore e regista prima che fosse ucciso il 2 novembre 1975, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Il tragico finale, viene rappresentato in due versioni, in una l’intellettuale viene ucciso dal solo Pelosi poi da un gruppo di balordi, forse pilotati da chissà chi.
Nel cast anche Riccardo Scamarcio, che fa solo un piccolo cameo, Ninetto Davoli, attore feticcio di Pasolini e incarnazione del suo ideale di uomo spontaneo, Maria De Medeiros, Valerio Mastandrea e Roberto Zibbetti.