Il più grande vulcano attivo in Europa avrebbe raggiunto l'Estremo Oriente. Dalle immagini del satellite "Sentinel 5" il fumo del fenomeno del 4 marzo, dopo 4 giorni, sarebbe arrivato nel cielo del Paese asiatico
La nube provocata dall'eruzione dell'Etna avrebbe raggiunto la Cina. È quanto mostrerebbero le foto del satellite "Sentinel 5": dalle immagini sembrerebbe che il fumo, uscito dal cratere siciliano il 4 marzo, dopo 4 giorni sia arrivato nel Paese orientale. Nelle immagini si vedrebbe la nube vulcanica sulla Repubblica popolare cinese, mentre il 7 marzo nuovi fumi del più grande vulcano attivo d'Europa sarebbero stati ripresi in avanzamento verso la Grecia e il Mar Egeo.
L'eruzione e i monitoraggi
Nelle ultime settimane l'Etna ha dato spettacolo con numerosi eventi parossistici che hanno provocato anche alcuni disagi, in particolare nella provincia di Catania. Il 7 marzo, il cratere di Sud-Est ha eruttato con una fontana di lava e l'emissione di una nube eruttiva alta 10 chilometri che ha provocato una intensa pioggia di cenere e di lapilli, anche grossi, sul versante orientale dell'edificio vulcanico. Il fenomeno era stato anticipato da diverse ore di attività stromboliana che ha coinvolto anche i crateri Voragine, Bocca Nuova e Nord-Est. Gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania hanno rilevato la formazione di una colonna eruttiva che ha superato l'altezza di 10.000 metri sul livello del mare, disperdendosi in direzione est. La bocca effusiva si è aperta il 4 marzo scorso alla base del cratere di Sud-Est. Secondo Adam Platform la cenere ricade nei territori vicini mentre l'anidride solforosa può diffondersi nell'aria fino a raggiungere altri continenti. L'Ingv di Catania sta continuando a monitorare la situazione e, l'8 marzo, gli esperti dell'Osservatorio etneo hanno reso noto che, allo stato attuale, l'ampiezza del tremore vulcanico è su valori medi e le colate di lava arrivate nella Valle del Bove non sono più alimentate e i fronti sono in raffreddamento.