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Cina, lanciata la missione Chang'e-5: raccoglierà le rocce lunari

Scienze

I campioni recuperati dall’Oceano delle Tempeste saranno inviati sulla Terra all’interno di una capsula, il cui arrivo è previsto per metà dicembre

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Recuperare campioni di rocce lunari: è questo l’obiettivo del veicolo spaziale senza pilota lanciato dalla Cina alle 21:30 (ora italiana) di ieri, lunedì 23 novembre, con il razzo Lunga Marcia 5 decollato dal Centro spaziale di Wenchang. L’ultima operazione di questo genere risale alla fine degli anni ’70. Se tutto andrà secondo i piani, gli scienziati potranno basarsi sulle rocce presenti sulla superficie della Luna per ottenere maggiori informazioni sull’origine, la formazione e l’attività vulcanica del satellite naturale della Terra. Le ingenti somme investite da Pechino nel suo programma spaziale gestito dai militari hanno un duplice scopo: realizzare una stazione spaziale con equipaggio entro il 2022 e inviare esseri umani sulla Luna.

Il recupero dei campioni di rocce lunari

La missione, chiamata Chang'e-5, era inizialmente prevista per il 2017, ma un guasto a un motore del razzo aveva portato al suo rinvio. Ora è finalmente partita e un suo eventuale successo potrebbe permettere alla Cina di diventare il terzo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, ad aver recuperato campioni dalla Luna. La sonda, infatti, dovrebbe raccogliere due chilogrammi di materiale di superficie in un’area precedentemente inesplorata conosciuta come Oceanus Procellarum (o “Oceano delle tempeste”) che, come riportato dalla rivista Nature,  consiste in una vasta pianura lavica. L’allunaggio della sonda Chang’e-5 è previsto per la fine di novembre. La raccolta del materiale avverrà nell’arco di un intero giorno lunare, equivalente a circa 14 giorni terrestri. I campioni saranno quindi riportati sulla Terra tramite una capsula programmata per atterrare nel deserto della Mongolia interna verso la metà di dicembre. 

 

Il ruolo dell’Agenzia Spaziale Europea

Nel corso della missione Chang’e-5, la Cina collaborerà a stretto contatto con l’Agenzia Spaziale Europea. L’Esa, infatti, monitorerà due passaggi fondamentali per la missione: l’allontanamento del razzo dalla Terra e il ritorno della capsula contenente i campioni di rocce lunari. Basandosi sulla stazione di comunicazione nella Guyana Francese (Kourou), nel primo caso, e sulla stazione di comunicazione spagnola (Maspalomas), nel secondo, l’Esa fornirà all’agenzia spaziale cinese tutte le informazioni necessarie per gestire l’andamento della missione.

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