Un nuovo studio, coordinato da Mariarita Murabito dell’Inaf, indica che i giganteschi turbini di gas ad altissima temperatura sono prodotti da campi magnetici e durano alcune decine di minuti
Nel corso di una nuova ricerca, coordinata da Mariarita Murabito, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è stata ricostruita l’origine dei tornado magnetici che si formano sulla superficie del Sole, grandi quanto l’Europa intera. Il risultato ottenuto è stato pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Astronomy & Astrophysics.
L’origine dei tornado solari
La ricostruzione effettuata dal team di ricerca, di cui hanno fatto parte anche Marco Stangalini dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e alcuni esperti dell’Università di Warwick, indica che i giganteschi turbini di gas ad altissima temperatura, che si estendono per migliaia di chilometri nell’atmosfera del Sole, sono prodotti da campi magnetici e durano alcune decine di minuti. L’osservazione dettagliata di questi eventi è stata resa possibile dall’utilizzo dello strumento Ibis (Interferometric Bidimensional Spectrometer) dell’Inaf, installato presso il telescopio solare Dst (Dunn Solar Telescope) del New Mexico, negli Stati Uniti.
L’importanza della scoperta
“Le immagini raccolte ci hanno permesso di realizzare una tomografia tridimensionale dei campi magnetici che si attorcigliano all’interno dei tornado solari”, spiega Murabito. “Sin dalla loro scoperta nel 2011, le simulazioni teorizzavano che tali strutture rotanti visibili nella cromosfera solare fossero in realtà i traccianti di strutture magnetiche che, ruotando velocemente, generano una forza centrifuga che permette al plasma di muoversi verso l’esterno lungo le linee stesse del campo magnetico. Tale flusso di plasma può così essere accelerato verso gli strati sovrastanti dell’atmosfera solare. Era quindi di fondamentale importanza riuscire a vederne la loro natura magnetica”, aggiunge la ricercatrice. Gli esperti precisano che questi turbini di gas connettono strati diversi dell’atmosfera della stella, agendo da canali per il trasporto di energia verso le regioni più esterne. “Studiare questi eventi è di fondamentale importanza per comprendere i meccanismi di riscaldamento degli strati più esterni dell’atmosfera e l’accelerazione del vento solare, che ha una notevole influenza sulla Terra”, conclude Stangalini.