Ciò che rende unico TOI-270 sono i Pianeti che lo compongono, tra i più piccoli e prossimi al Sistema solare mai scoperti: saranno utili per risolvere alcuni dei misteri che attanagliano la formazione dei grossi e rocciosi super-Terra e dei gassosi sub-nettuniani
Il cacciatore dei pianeti della Nasa, Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), ha scoperto un nuovo sistema planetario che potrà essere utile per risolvere alcuni dei misteri che attanagliano la formazione dei grossi e rocciosi super-Terra e dei gassosi sub-nettuniani.
Chiamato TOI-270, il nuovo sistema planetario è composto da tre Pianeti che ruotano attorno a una stella posta a 73 anni luce e hanno caratteristiche uniche, finora mai osservate in altri Pianeti così prossimi al Sistema solare.
Due dei tre corpi celesti catturati da Tess hanno una grandezza intermedia tra la Terra e i giganti gassosi come Giove.
TOI-270: tre Pianeti tra i più piccoli e prossimi al Sistema solare mai scoperti
Il nome scelto per il nuovo sistema planetario, descritto sulla rivista specializzata Nature Astronomy, non è casuale: ‘TOI’ è l’acronimo di ’TESS Object of Interest’, un chiaro omaggio al cacciatore della Nasa che grazie alla guida del team di esperti del Massachusetts Institute of Technology (Mit) coordinato da Maximilian Günther è riuscito a realizzare un’ulteriore sorprendente scoperta. Ciò che rende unico TOI-270 sono i Pianeti che lo compongono, tra i più piccoli e prossimi al Sistema solare mai scoperti. Due dei tre corpi celesti dimezzano per dimensioni Nettuno, mentre il terzo ricorda una piccola super-Terra rocciosa. I ricercatori osservando il pianeta più lontano di TOI-270 hanno inizialmente ed erroneamente ipotizzato che potesse avere le caratteristiche necessarie per ospitare la vita. Studiando la sua atmosfera, molto spessa e densa, hanno poi dedotto che la sua superficie sarebbe troppo calda per essere abitabile.
La stella del nuovo sistema planetario è una nana rossa
Secondo gli esperti, TOI-270 potrebbe raggruppare altri Pianeti non ancora noti, e probabilmente più lontani. La stella madre del nuovo sistema è una nana rossa non giovane e apparentemente molto stabile: una caratteristica che la differenzia dalle ‘sue simili’ note per essere sempre particolarmente attive. La nuova scoperta del cacciatore della Nasa sarà preziosa nelle future missioni astronomiche, quali le osservazioni del telescopio James Webb della Nasa, che inizieranno nel 2020 e avranno tutte le informazioni necessarie per poter studiare e indagare nel dettaglio le caratteristiche e le proprietà dei nuovi Pianeti.