
Al largo delle coste del Sud della Francia si stanno testando delle speciali strutture, chiamate "Biohut", per permettere ai pesci di ripopolare il mare e salvarsi dai predatori e dall’inquinamento. LA FOTOGALLERY

L'obiettivo, ambizioso, è quello di ripopolare il mar Mediterraneo. E per farlo i biologi francesi stanno testando nel mare vicino a Marsiglia delle gabbie subacquee, coperte da reti bianche simili a quelle delle culle dei bebé, al cui interno trovano riparo tanti pesci "neonati" -
Wwf: il valore del Mediterraneo è di 5.600 miliardi di dollariQueste "nursery" per i pesci, chiamate "Biohut", si trovano precisamente a una decina di metri di profondità, all'uscita del porto di La Ciotat, cittadina di 35mila abitanti a 30 chilometri da Marsiglia -
Allarme meduse nel MediterraneoLe gabbie - secondo quanto riportato dall'Agence France Presse - sono costituite da griglie e conchiglie di ostriche, che permettono ai pesci di acclimatarsi nel loro ambiente naturale -
La notizia sull'AfpQuando vengono aperte dai subacquei impegnati nella loro collocazioneo, le "nursery" liberano branchi di giovani cernie, triglie, orate, gronghi e squaletti (un migliaio in totale) che si disperdono poi nelle profondità del Mediterraneo -
La personalità dei pesciL'operazione è avvenuta mercoledì 4 ottobre ed è stata condotta dalla "PME Ecocean", società di Montpellier nata nel 2003 per difendere le specie marine -
Il "polmone subacqueo" del MediterraneoQuesta procedura di ripopolazione parte con la cattura delle larve, da cui comincia quella che Gilles Lecaillon, presidente della società, definisce come la "restaurazione ecologica" degli habitat marini danneggiati dalle attività umane, come il porto in questione -
Lo speciale Sky - Un mare da salvareLe larve, poi, vengono fatte crescere all'interno del "Biohut" prima di essere liberate al giusto momento del loro sviluppo. "Abbiamo dato vita a delle soluzioni innovative che hanno avuto un'approvazione scientifica", ha spiegato Lecaillon -
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