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Spazio, comincia l'era dei mini satelliti

Scienze
L'Agenzia spaziale giapponese Jaxa lo scorso gennaio ha lanciato in orbita il mini-satellite rocket Ss-520 (Getty Images)

Più piccoli e a basso costo, saranno meno performanti ma "collettivamente potranno fare molto di più". Ne è convinto il presidente dell'Asi, Roberto Battiston, secondo il quale potranno essere utili, ad esempio, per il monitoraggio dei mutamenti climatici

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I mini-satelliti saranno "un elemento di svolta per lo spazio a livello internazionale". Si tratta dei piccoli veicoli a basso costo che nei prossimi anni popoleranno sempre di più l'orbita terrestre, rivoluzionando "ciò che è possibile fare nello spazio". Ne è convinto Roberto Battiston, il presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), che intervenendo al Salone aerospaziale di Le Bourget a Parigi, una delle fieri internazionali più importanti del settore, ha sottolineato il ruolo decisivo che i mini-satelliti giocheranno nel prossimo futuro. Uno sviluppo che, secondo il presidente dell’Asi, "richiederà alla nostra industria di contribuire sia ai lanci, sia alla loro costruzione".

I vantaggi dei mini-satelliti

Al salone aerospaziale di Le Bourget i segnali di questo cambiamento sono già evidenti e per questa ragione, secondo Battiston, è necessario cominciare a prepararsi a seguire altre logiche. A breve infatti i grandi satelliti, efficienti e capaci di grandi prestazioni, verranno accantonati lasciando il campo a veicoli più piccoli e a basso costo che "saranno meno performanti, ma che collettivamente - ha osservato Battiston - potranno fare molto di più". Tra le nuove operazioni che sarà possibile portare a termine con veicoli più piccoli, secondo il presidente dell’Asi, ci sarà un’osservazione più capillare della Terra. Per esempio, ha spiegato Battiston, "diventa possibile avere piccoli satelliti che possono passare su uno stesso punto più volte al giorno, perfino a intervalli di poche ore". Con una frequenza temporale così elevata, è possibile "avere un'informazione più accurata" attraverso un’immagine dinamica e non statica del Pianeta. Una funzionalità che avrà molte applicazioni tra cui il monitoraggio dei mutamenti climatici e delle emissioni di inquinanti, ma anche, per esempio, lo sviluppo dell'agricoltura di precisione attraverso il controllo spaziale dei campi per garantire un’irrigazione più efficiente.

L'Italia guida la tendenza

L'Italia, secondo Roberto Battiston, ha deciso di affrontare questa rivoluzione sin da subito attraverso il progetto "Platino: Mini piattaforma spaziale ad alta tecnologia", che è stato finanziato dalla Legge di Stabilità 2016. Il programma è stato pensato proprio per permettere alle industrie italiane di sviluppare tecnologie nazionali per satelliti del peso di circa 150 kg.