Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri, ha dichiarato: "Speriamo che il segretariato dell'Oms mantenga una posizione scientifica, obiettiva e corretta, e che si sforzi di svolgere un ruolo positivo per la risposta mondiale alla sfida della pandemia"
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Sono settimane difficili per la Cina, dove la situazione Covid sembra farsi ogni giorno più critica. L’ondata di contagi che sta piegando il Paese, ha spinto numerosi altri Stati a imporre misure restrittive ai viaggiatori provenienti dalla Cina, al fine di contenere la diffusione del virus. Dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha denunciato che Pechino sottostima i decessi e il numero dei malati causati dal Covid, la Cina ha invitato la stessa ad "adottare una posizione imparziale". Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri, ha dichiarato: "Speriamo che il segretariato dell'Oms mantenga una posizione scientifica, obiettiva e corretta, e che si sforzi di svolgere un ruolo positivo per la risposta mondiale alla sfida della pandemia".
La ultime misure adottate e i nuovi allarmi
Nonostante le rassicurazioni, sono diversi i Paesi che hanno imposto delle misure di controllo alle frontiere per chi arriva dalla Cina, tra cui l’Italia. L’ultimo ad avere 'inasprito' le norme è il Giappone, che ha annunciato che tutti i visitatori dalla Cina, oltre a sottoporsi a un test all’arrivo, dovranno presentare un tampone negativo prima di imbarcarsi verso il Paese. La norma, che entrerà in vigore da sabato 7 gennaio, è stata annunciata da Fumio Kishida, il premier nipponico. Nel frattempo, negli Stati Uniti c’è una nuova sottovariante Covid, la Xbb1.5, già ribattezzata Kraken, che sta destando molta preoccupazione tra gli esperti, dopo che il numero dei casi "è raddoppiato in una settimana". Nel 2023, questa potrebbe "destare preoccupazione" anche in Europa. A sottolinearlo su Twitter è stato l'epidemiologo statunitense Eric Feigl-Ding, secondo cui "la nuova variante è più immunoevasiva e più efficace nell'infettare rispetto ad altre sottovarianti di Omicron". Dal nome che ricorda il leggendario mostro marino, secondo Feigl-Ding, "non vedevamo una crescita così rapida di casi dall'arrivo di Omicron Ba.1 un anno fa". Anche l’epidemiologo britannico Tim Spector, sempre su Twitter, ha affermato che Xbb1.5 "potrebbe essere la nuova variante a cui prestare attenzione nel 2023". Per gli esperti della Columbia University, invece, "è molto probabile che Xbb.1.5 abbia avuto origine negli Stati Uniti, con il primo caso rilevato nell'area di New York ad ottobre 2022".