Giarratano (Siaarti): ora nei fragili l’influenza fa più danni del Covid
Salute e Benessere"Da quello che vediamo nelle terapie intensive italiane, in questo momento l'influenza sta facendo più danni del Covid tra i pazienti fragili. Ampia fetta di popolazione non protetta con l'antinfluenzale"
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato
A margine del convegno "La sanità che vorrei", organizzato dalla rivista 'Panorama della Sanità' e tenutosi presso il Ministero della Salute mercoledì 14 dicembre, Antonino Giarratano, presidente della Società italiana di anestesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), è intervento per parlare dell’effetto dell’influenza e del Covid nei più fragili. "Da quello che vediamo nelle terapie intensive italiane, in questo momento l'influenza sta facendo più danni del Covid tra i pazienti fragili. Perché contro il Sars-Cov2 molti si sono vaccinati, mentre abbiamo un'ampia fetta di popolazione con patologie croniche non protetta con l'antinfluenzale e quindi più esposta a complicanze", ha spiegato Giarratano all’Ansa.
Le parole di Giarratano
Per il presidente, senza particolari distinzioni tra Regioni, "da Nord a Sud le terapie intensive sono messe a dura prova dall'aumento di persone con influenza e Covid, le cui epidemie per il primo vediamo realmente sommate, visto che ancora lo scorso anno, grazie all'utilizzo delle mascherine, abbiamo avuto un'influenza meno intensa". Tuttavia, sono tendenzialmente i malati cronici a finire in terapia intensiva per complicanze legate all’influenza, perché, "con problemi come diabete, ipertensione, insufficienza renale o cardiaca, una volta contagiati facilmente vanno incontro allo scompenso della loro patologia di base e hanno bisogno di cure intensive. Grazie alla sensibilizzazione che c'è stata sui richiami vaccinali, vediamo invece pochi ricoverati in intensiva per sindromi respiratorie legate al Covid. Molti che arrivano in terapia intensiva per incidenti di auto, traumi o ictus, però al momento del tampone risultano positivi al Sars-Cov-2". Un fattore che "impone comunque molte difficoltà organizzative aggiuntive per mantenere l'isolamento previsto", conclude Giarratano.
approfondimento
Covid Cina, aumentano i contagi: stop a monitoraggio asintomatici
Il Covid negli ospedali italiani
Negli ospedali italiani, secondo gli ultimi dati provenienti dalle strutture sentinella aderenti alla rete Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, sta rallentando la crescita dei ricoverati con infezione da Sars-Cov-2. Nell'ultima settimana, il numero di ricoveri Covid ha registrato un incremento lieve pari al 4,6%, decisamente inferiore rispetto al ritmo di crescita registrato nelle scorse settimane (+15% il 6 dicembre e +19,5% il 29 novembre). Nello specifico, ad aumentare sono solo i ricoveri nei reparti Covid ordinari (+5,2%), mentre nelle terapie intensive si assiste a una riduzione del numero dei pazienti: -7,9%. In rianimazione, tuttavia, continua a preoccupare l’alta percentuale di pazienti che non hanno mai ricevuto nemmeno una dose di vaccino.