Lo hanno segnalato gli ultimi dati provenienti dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. "Quello che ci preoccupa, però, è la scarsa adesione alla campagna vaccinale per la quarta dose per i fragili e per gli over 60", ha commentato il presidente Migliore
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Negli ospedali italiani rallenta la crescita dei ricoveri da Covid-19. Dopo l’accelerazione registrata nella settimana precedente, con un balzo del 37%, nella rilevazione del 18 ottobre si è osservato un modesto aumento dei ricoverati, pari all’1,9%. Lo hanno segnalato gli ultimi dati provenienti dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Nonostante negli ultimi sette giorni il numero dei posti letto occupati sia salito del 2,7%, l’incremento dei casi riguarda i pazienti ricoverati nei reparti ordinari Covid.
I dati in generale
Nelle terapie intensive, invece, la situazione sembra stabile, con i numeri nelle rianimazioni che variano solo di poche unità ormai da qualche settimana. È ancora alta la proporzione di non vaccinati tra coloro che sono ricoverati con sindromi serie, pari al 25%. L’80% dei ricoverati vaccinati ha ricevuto l’ultima dose da oltre sei mesi, e non ha dunque la protezione della quarta dose. Complessivamente, il 60% dei ricoverati sono pazienti che, una volta arrivati in ospedale per curare un’altra patologia, sono stati trovati positivi al tampone e dunque ricoverati in aree Covid. L’altro 40% è invece ricoverato per Covid con sintomi.
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Le parole di Giovanni Migliore
"Rallenta in questa settimana la curva di crescita dei ricoveri Covid in linea con la decrescita dei contagi dei giorni scorsi. I bassi numeri delle terapie intensive sembrano confermare l’ipotesi di una epidemia di forme meno severe e dunque di una progressiva endemizzazione del virus. Conferma che arriva anche dall’alta percentuale, il 60%, di ricoverati Con Covid nei reparti ordinari, pazienti che, pur avendo contratto il virus, non hanno sviluppato sintomi respiratori e polmonari tipici della malattia da Covid ma sono in ospedale per una frattura, uno scompenso cardiaco, un intervento chirurgico indifferibile. Quello che ci preoccupa, però, è la scarsa adesione alla campagna vaccinale per la quarta dose per i fragili e per gli over 60: il dato sull’alto numero di ricoverati vaccinati da oltre sei mesi, circa l’80%, letto in parallelo con la grande quantità dei soggetti con comorbidità (100% nelle terapie intensive) continua a testimoniare lo scarso ricorso alla seconda dose booster, occorre riflettere come una parte di questi casi sarebbe evitabile con una tempistica adeguata delle vaccinazioni", ha commentato il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore.