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Al Policlinico Federico II di Napoli asportato tumore di 13 kg

Salute e Benessere
©Ansa

L'intervento da record è stato eseguito su una cinquantenne dall'equipe chirurgica guidata dai professori Michele Santangelo e Vincenzo D'Alessandro. La donna ora sta bene, è stata dimessa e, una volta trascorsa la convalescenza, tornerà a lavoro e alle sue regolari attività quotidiane

 

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Intervento da record al Policlinico Federico II di Napoli. È stato asportato un tumore retroperitoneale di 13 chili su una cinquantenne della provincia napoletana. L'operazione è stata  effettuata dall'equipe chirurgica guidata dai professori Michele Santangelo e Vincenzo D'Alessandro, responsabile della Uosd di Chirurgia generale e delle patologie retro peritoneali dell'Azienda federiciana. Come comunicato dal policlinico in una nota, la donna ora sta bene, è stata dimessa e, una volta trascorsa la convalescenza, tornerà a lavoro e alle sue regolari attività quotidiane.

L'intervento nel dettaglio

La pazienze ha scoperto di essere affetta da tumore, dopo essere stata sottoposta a esami diagnostici di primo livello, per indagare la causa della comparsa di anemia, astenia e dimagrimento.
Una volta avuta la diagnosi, si è rivolta alla Federico II ed in particolare al professor Santangelo, che in passato aveva già affrontato interventi simili.  
"A livello mondiale sono pochissimi i tumori di queste dimensioni con queste caratteristiche e che presentano la possibilità di intraprendere un percorso di cura e di completa ripresa per il paziente. Una sfida chirurgica che è stata affrontata grazie alle competenze multidisciplinari e alle tecnologie all'avanguardia, alcune di recentissima acquisizione, di cui l'Azienda federiciana è dotata", ha spiegato il professore, sottolineando che la buona riuscita dell'intervento, condotto in maniera lineare e senza alcuna problematica intraoperatoria, si deve alla cooperazione e alla sinergia tra tutte le professionalità coinvolte.
"È difficile che si sviluppino tumori di queste dimensioni e quando succede più frequentemente sono a carico dell'apparato genitale femminile, raramente a partenza dai tessuti retroperitoneali ed in questi casi sono difficilmente asportabili con un intervento chirurgico ad intento curativo, come invece è stato per questa paziente. Altre volte, quando è possibile, ci si affida prima agli oncologi, per una terapia neoadiuvante", ha aggiunto il professore D'Alessandro. "In questo triennio abbiamo fortemente investito in tecnologie all'avanguardia e in percorsi ben organizzati per garantire tempestività di risposta e sicurezza per operatori e pazienti. Tutte queste caratteristiche rendono il Policlinico Federico II un punto di riferimento fondamentale della realtà sanitaria campana e nazionale", ha concluso Anna Iervolino, direttrice generale dell'Aou Federico II.

 

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