In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Etichetta nutrizionale Ue, da Efsa la base scientifica per realizzarla

Salute e Benessere

Le indicazioni si concentrano sulle sostante nutritive e i componenti non nutritivi più importanti per la salute delle popolazioni europee

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

L’etichetta nutrizionale svolge un ruolo fondamentale nella scelta degli alimenti da acquistare e in futuro avrà un ruolo ancora più centrale. È proprio pensando ai prossimi anni che l’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) ha stilato le “linee guida” che la Commissione europea dovrà seguire per rendere più facile ai consumatori distinguere i prodotti sani da quelli che possono contribuire a un peggioramento delle condizioni di salute. Queste indicazioni rappresentano la base scientifica sulla quale la Commissione europea progetterà l’etichetta nutrizionale obbligatoria dell’Ue, attesa per la fine del 2022. La profilazione nutrizionale condotta dall’Efsa indica che tra i cittadini europei l’assunzione di energia (calorie), grassi saturi, sodio e zuccheri è troppo elevata, mentre il consumo di potassio e fibre alimentari è insufficiente.

Le indicazioni da seguire

Lo studio condotto dall’Efsa è stato reso disponibile al termine di una consultazione pubblica durata tre mesi. Non si esprime su uno specifico tipo di etichetta, né sulle quantità di riferimento, però individua le sostante nutritive e i componenti non nutritivi (energia, fibre alimentari) più importanti per la salute delle popolazioni europee. Dalla ricerca è emerso, per esempio che l’assunzione di nutrienti come ferro, calcio, vitamina D, folati e iodio è insufficiente, ma solo nell’ambito di specifiche sotto-popolazioni. L’Efsa ha sottolineato che le politiche per incentivarne l’assunzione sono di norma a livello nazionale e di raccomandazioni individuali.

 

Il caso “Nutriscore”

Le indicazioni fornite dall’Efsa dovrebbero rendere possibile la realizzazione di un sistema di etichettatura meno divisivo del Nutriscore, che negli scorsi mesi ha fatto parecchio discutere. Messo a punto da nutrizionista Serge Hercberg, questo strumento assegna colori e lettere di riferimento in base alla salubrità degli alimenti, ovvero al livello di zuccheri, grassi e sale contenuti in 100 grammi di prodotto. Il verde rappresenta gli alimenti sani, mentre il rosso è un campanello d’allarme che invita a stare lontani dai cibi meno salubri. Le lettere “A” ed “E” svolgono un ruolo molto simile ai due colori e si trovano agli estremi della scala utilizzata. In Italia e in altri Paesi questo sistema di etichettatura “a semaforo” non piace perché non tiene conto di importanti caratteristiche dei prodotti, tra cui la presenza di dolcificanti artificiali in sostituzione degli zuccheri. Inoltre, questo strumento fornisce informazioni su 100 grammi di prodotto, a prescindere dalla dose consigliata per una dieta da considerare sana.

approfondimento

Nutriscore: cos'è l'etichetta a semaforo e perché non piace all'Italia