Il ministro della Salute ospite a Che tempo che fa: “Per ora non c'è evidenza per una quarta dose per tutti”. Poi avverte: “Ci vuole cautela, la pandemia non è finita". E annuncia: “Ad aprile valuteremo cosa fare per le mascherine al chiuso. Dobbiamo insistere con la campagna di vaccinazione, è vero che sono aumentati i casi ma nell'ultima settimana c'è stata una stabilizzazione”
"La quarta dose di vaccino anti Covid è indicata ora per gli immunocompromessi, categoria particolarmente fragile. Alla nostra comunità scientifica abbiamo chiesto cosa fare e per ora non c'è evidenza per una quarta dose per tutti, ma si pensa ad una quarta dose a fasce d'età più avanzata”. A dirlo, ospite a Che tempo che fa, è il ministro della Salute Roberto Speranza, che aggiunge: “Domani mi confronterò a Bruxelles anche con la commissaria europea e capiremo se farla e quando, aspettando ad esempio la fase pre-autunnale". E sulla situazione attuale osserva: "Sarebbe fuori dalla storia gestire la pandemia come un anno fa, ma ci vuole cautela. Cautela e fiducia. La pandemia non è finita" (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).
“Ad aprile valuteremo sulle mascherine al chiuso”
"Abbiamo appena chiuso la stagione più difficile per contrastare i virus, autunno e inverno, senza fare chiusure come hanno dovuto fare alcuni Paesi - dice Speranza - Il 91,36% degli over 12 ha fatto la prima dose, il 90% la seconda e 38,5 milioni il booster. Così abbiamo attraversato l'inverno senza chiusure. Ora il virus non scompare ma viene affrontato con misure ordinarie, come le mascherine al chiuso che restano e su questo faremo una nuova valutazione ad aprile su cosa fare. Teniamo linea di prudenza".
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“Insistere con i vaccini, i dati si stanno stabilizzando”
E sempre sui vaccini, Speranza ribadisce: "Dobbiamo insistere con la campagna di vaccinazione, anche ora che si sta più all'aperto. Queste misure per ora sono idonee e positive, è vero che sono aumentati i casi ma nell'ultima settimana c'è stata una stabilizzazione. Ora possiamo affrontare con le conoscenze e gli strumenti la situazione. Possiamo avere un approccio diverso". "Ci sono state tre settimane di ricrescita dei casi ora la curva si è appiattita - spiega il ministro - Tendenzialmente l'arrivo della primavera aiuterà ma resteranno indicazioni e anche obblighi, dobbiamo continuare ad avere un atteggiamento di grande prudenza. Non vedo un Paese che ha rimosso l'attenzione, siamo fra i pochi Paesi che ha conservato l'obbligo di ffp2 sui mezzi pubblici. Ora possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia".
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“L’obiettivo è far restare i ragazzi in classe”
Sul tema della scuola, Speranza osserva: "Mancano poco più di due mesi alla fine dell'anno scolastico, l'obiettivo è mantenere i ragazzi in classe. La nostra scelta è quella di far tornare al lavoro chi non si è vaccinato che però deve fare il tampone, a vere cioè il Green Pass base". Poi ricorda che le nuove norme in vigore prevedono il rientro nei luoghi di lavoro anche per chi fino ad ora aveva l'obbligo vaccinale, in particolare gli insegnanti, che tuttavia saranno adibiti ad altri incarichi.
“Presto maggiore disponibilità di antivirali”
Speranza ha poi parlato delle pillole anti-Covid spiegando che “prima per gli antivirali avevamo dei numeri limitati a disposizione. Ora ci sarà una disponibilità maggiore e con la nostra rete di oltre 40mila medici di medicina generale possiamo fare la differenza. Nelle prossime settimane sono in arrivo nuove disponibilità di pillole”.