In generale, stando ai dati ufficiali più recenti, sono più di 10 milioni gli italiani sopra i 12 anni, considerata una popolazione complessiva vaccinabile di oltre 53 milioni di persone, che non hanno fatto neanche la prima dose del vaccino anti-Covid. Proprio per questo, l’andamento che riguarda le prime inoculazioni, risulta in calo, anche considerando il periodo estivo. Ecco i numeri che lo spiegano
Il trend delle prime immunizzazioni, considerando la campagna vaccinale anti-Covid in Italia, sta rallentando ed il governo si è dato circa un mese per valutare il quadro, per poi decidere eventualmente sull’obbligo. A dirlo sono i dati ufficiali, ma lo ha confermato di recente anche Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) e oggi consigliere di Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, nel corso di un'intervista concessa al quotidiano “Il Messaggero”. Andrà analizzato “l'andamento della vaccinazione e dell'epidemia, il numero di contagi e di ricoveri. Se ci accorgiamo che la situazione si sta aggravando, decidiamo misure più stringenti, come l'obbligo”. E i tempi sono brevi: la decisione può arrivare “nella prima settimana di ottobre, al massimo a metà del prossimo mese”, ha detto.
I dati più recenti
In generale, stando ai dati più recenti, sono più di 10 milioni gli italiani sopra i 12 anni, considerando una popolazione complessiva vaccinabile di oltre 53 milioni di persone, che non hanno fatto neanche la prima dose del vaccino anti-Covid. In base a quanto riportato dall'ultimo report settimanale del governo, è emerso infatti come siano 3,5 milioni gli over 50 senza alcuna copertura mentre sono poco meno di un milione e 700mila i ragazzi tra i 12 e i 19 anni ancora in attesa. A questi vanno aggiunti più di 5 milioni di italiani, inseriti nella fascia tra 20 e 49 anni, che portano il totale a oltre 10 milioni. Negli ultimi 7 giorni sono state somministrate quasi 1,8 milioni di dosi complessive, per un totale dall'inizio della campagna che supera gli 80 milioni. Ma, come detto, sono in calo le prime dosi.
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Il calo delle prime dosi
Come riporta il grafico relativo alle somministrazioni quotidiane del vaccino in Italia, dopo un picco raggiunto il 4 giugno con 507.471 prime dosi, i numeri hanno iniziato a diminuire già dal 13 dello stesso mese quando si sono registrate 358.857 prime dosi giornaliere. Il 20 giugno, con 226.238 prime dosi, si è riscontrato poi uno dei dati più bassi del recente periodo. Il trend, anche considerando il periodo estivo, è stato altalenante: si sono arrivate a sfiorare le 300mila prime dosi giornaliere solo il 25 giugno (295.156), mentre l’11 luglio il nuovo dato meno positivo con 59.351 prime dosi. Tra i picchi di agosto, quello raggiunto il 6 del mese con 193.439 prime dosi, mentre il 15 il dato è calato drasticamente, riportando appena 28.241 prime somministrazioni. Con il 30 del mese e le 156.538 prime dosi giornaliere si è, invece, toccato l’ultimo picco massimo rilevato, poi i numeri sono tornati a calare. Settembre ha portato il numero massimo delle prime inoculazioni il primo giorno del mese, con 134.328 dosi, poi i due dati più bassi: prima le 60.501 vaccinazioni del 5 e, infine, le 46.295 fatte registrare proprio ieri, 12 settembre.
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Gli obiettivi della campagna vaccinale
Come segnala anche un articolo del quotidiano “La Repubblica”, ad oggi le richieste di vaccinazione sembrano essere sempre meno, segno che la maggior parte di coloro che hanno voluto vaccinarsi lo hanno già fatto nelle settimane e nei mesi scorsi, tanto che attualmente gli hub regionali sono impegnati a fare soprattutto richiami. Per questo, se da un lato l’obiettivo dell’80% della popolazione vaccinata entro settembre, annunciato anche dal commissario straordinario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, appare vicino, per arrivare invece al 90% di copertura degli aventi diritto, a questi ritmi, il tempo necessario sarebbe almeno pari ad altri due mesi. Ma potrebbero servirne anche di più.