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Coronavirus, Cartabellotta (Gimbe): “Evitare un lockdown totale è possibile”

Salute e Benessere
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“Se vogliamo prevenire 40mila casi di Covid e 500 morti al giorno tra due settimane, dobbiamo intervenire oggi” dice il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta in diretta su Radio Cusano Campus. "Servirebbero chiusure locali"

 

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"C'è ancora tempo per evitare il lockdown generalizzato, però se aspettiamo di avere 40mila contagi quotidiani, arriveremo a 500 morti al giorno". Lo sostiene Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus. L'ultimo monitoraggio Gimbe, svolto tra il 21 e il 27 ottobre, riportava quasi un raddoppio dei nuovi casi di Covid (130.329 contro i 68.982 della settimana precedente), un aumento del 108% dei decessi e 541 pazienti in più in terapia intensiva.

Scongiurare un lockdown generale

Secondo Nino Cartabellotta evitare un secondo lockdown nazionale causato dalla nuova ondata di coronavirus è ancora possibile, a patto di agire dei tempi giusti, spiega l’esperto. "Se noi vogliamo prevenire questi numeri tra due settimane – chiarisce - dobbiamo intervenire oggi. Occorrerebbero chiusure locali”. Secondo lui anche chiusura sono arrivare in ritardo: “Già dai primi di settembre sosteniamo che bisogna agire con chiusure localizzate anche drastiche a livello di singoli comuni e province", ha aggiunto Cartabellotta a "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus. “In alcune aree del Paese non è più procrastinabile il lockdown totale per arginare il contagio diffuso e ridurre la pressione sugli ospedali” sosteneva infatti dopo la pubblicazione dell'ultimo monitoraggio Gimbe.

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Le ultime chiusure daranno effetti rapidi

"Stando ai dati che vengono dalla letteratura scientifica e che si riferiscono ai mesi di marzo-aprile - dichiara ancora il presidente della Fondazione Gimbe - uno degli interventi necessari è il divieto di eventi e assembramenti di oltre 10 persone”. “Questo – ribadisce – permette di avere degli effetti di riduzione della diffusione del contagio più efficaci e rapidi”. La chiusura di alcuni esercizi, come ristoranti, palestre, teatri, cinema andrebbe però “spiegata alla popolazione in maniera molto chiara” fa notare Cartabellotta, “altrimenti non si capisce perché si prendono delle determinate misure e si pensa che alcuni interventi siano un accanimento verso determinate attività". “Il primo step – conclude - è quello di cominciare a fare in modo che le persone si incontrino di meno. Poi ci sono tutti gli altri interventi di chiusura, fino ad arrivare al lockdown totale” che però secondo Cartabellotta è ancora possibile evitare.