A metterlo a punto è stato un team di ricercatori, guidato da esperti dell’ateneo scozzese di Strathclyde, che hanno proposto questo sistema come una concreta alternativa all'attuale pratica di monitoraggio della glicemia nel sangue
Un nuovo test, non invasivo, potrebbe nel futuro aiutare a monitorare il diabete attraverso la saliva e non più attraverso una goccia di sangue. A proporre questo nuovo metodo è stato un team internazionale di ricerca coordinato da esperti dell'Università di Strathclyde, a Glasgow che ne ha discusso anche in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Plos One”.
L’utilizzo della saliva
Gli studiosi, tra cui esperti dell'Università Federale di Uberlandia a Minas Gerais in Brasile, dell'Università di Vale do Paraíba a San Paolo e dell'Università di Saskatchewan in Canada, hanno descritto questo sistema come una concreta alternativa all'attuale pratica di monitoraggio della glicemia, considerata invasiva, dolorosa e costosa. “La saliva permette di valutare diverse funzioni fisiologiche del corpo, come quelle ormonali, nutrizionali e metaboliche e quindi i suoi biomarcatori potrebbero essere un'alternativa al sangue per una diagnosi e un monitoraggio precoci. È facile da raccogliere, non invasivo, comodo da conservare e richiede una manipolazione inferiore rispetto al sangue durante le procedure cliniche, pur rispettando l'ambiente", ha spiegato il dottor Matthew Baker, a capo del team di ricerca.
Risultati promettenti
I test già eseguiti in laboratorio, si legge sul sito dell’ateneo scozzese, per testare il metodo hanno rivelato un tasso di precisione del 95,2%. La ricerca, dicono gli esperti, mostra dunque risultati promettenti per il monitoraggio del diabete, che colpisce circa 425 milioni di persone in tutto il mondo, di cui circa la metà non diagnosticate. “Il monitoraggio frequente del diabete è essenziale per migliorare il controllo del glucosio e ritardare le complicanze cliniche legate alla condizione clinica. Lo screening precoce è ugualmente fondamentale per ridurre queste complicazioni in tutto il mondo”, ha poi aggiunto Baker. Il protocollo messo a punto dai ricercatori, tra l’altro, si basa sull’utilizzo di una piattaforma a infrarossi che è in grado di rilevare biomarcatori spettrali senza reagenti. La combinazione di una raccolta salivare non invasiva e un'analisi senza reagenti così, può consentire di monitorare il diabete anche attraverso una tecnologia “green”.