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Nata la prima bambina grazie all’utero di una donatrice deceduta

Salute e Benessere
Neonato (Getty Images)

Il lieto evento, avvenuto il 15 dicembre 2017 a San Paolo, in Brasile, è primo nel suo genere in quanto i dieci precedenti tentativi si sono conclusi con aborti spontanei 

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Compierà tra pochi giorni un anno, la prima bambina venuta alla luce da un utero trapiantato da una donatrice deceduta.
Il lieto evento, avvenuto il 15 dicembre 2017 a San Paolo, in Brasile, è primo nel suo genere in quanto i dieci precedenti tentativi, per portare a termine una gravidanza da un utero appartenente a una persona morta, si sono conclusi con aborti spontanei.

Trapianto e gravidanza

Come riporta la BBC, la mamma, di 32 anni, ha ricevuto il trapianto nell’anno 2016, a San Paolo in Brasile, grazie a un’operazione chirurgica durata circa 10 ore.
L’intervento è avvenuto a seguito di una terapia di fertilità. La ricevente era affetta dalla sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser, che colpisce circa una donna ogni 4.500 e comporta una mancata formazione di vagina e utero. Aveva però ovaie perfettamente funzionanti.
La donatrice è deceduta all’età di 40 anni dopo un’emorragia cerebrale. Prima di dare il via all’intervento alla fortunata ricevente sono stati somministrati dei farmaci atti a indebolire il sistema immunitario, per limitare la possibilità di un eventuale rigetto dell’organo.
Dopo sole sei settimane dal trapianto la donna ha iniziato ad avere il ciclo mestruale e il mese successivo le sono stati impiantati i suoi ovociti, precedentemente fecondati.

Nascite da trapianti da donatrici viventi

La piccola fortunata di 2,5 chili è venuta alla luce dopo un parto cesareo e una gravidanza senza particolari complicazioni. L’unicità del risultato deriva proprio dal fatto che l’utero apparteneva a una persona deceduta. Sono già stati compiuti, nel mondo, 39 trapianti dell’organo che però proveniva da donatrici viventi. Si tratta soprattutto di operazioni chirurgiche frutto dell’accordo tra familiari o amici: tra i casi prevalgono mamme che decidono di donare il proprio utero alla figlia. Questi specifici interventi di trapianto hanno dato alla luce, fino a ora, a 11 bambini.
“Il primo trapianto di utero da donatrice vivente è stata una pietra miliare della medicina ma presenta delle limitazioni perché le donatrici viventi sono poche e di solito si trovano tra familiari o amici stretti”, spiega Dani Ejzenberg, dell’Ospedale das Clinicas di San Paolo. Questa nascita amplia sostanzialmente il numero delle potenziali donatrici e conseguentemente anche quello delle future mamme che potranno realizzare il loro sogno, dando alla luce il proprio bambino.