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Troppo caldo ci rende antipatici e "inutili", parola di scienziati

Salute e Benessere
Afa e ondate di calore possono compromettere anche i rapporti umani (Foto: GettyImages)

Lo suggerisce uno studio americano che ha studiato gli effetti della temperatura ambientale sulla capacità di aiutare il prossimo

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Aerei che non volano per il troppo caldo, problemi di siccità anche in Italia, ondate di calore persistenti in tutta Europa: si profila un'estate di fuoco che pare non promettere niente di buono anche per i rapporti interpersonali e sul lavoro. Un nuovo studio afferma che l'eccessivo caldo rende le persone insopportabili e "inutili".

Meno generosi col prossimo

Troppo caldo renderebbe meno inclini a comportamenti "prosociali", quelli cioè volti a produrre, mantenere e aumentare il benessere di altre persone. Tutte quelle azioni a favore della società e del prossimo. Tra i motivi all'origine ci potrebbero essere fiacca e disidratazione. A questa conclusione arrivano due ricercatrici, Liuba Belkin della Lehigh University di Bethlehem, Pennsylvania, e Maryam Kouchaki, della Nortwestern di Evanston, Illinois in uno studio suddiviso in tre parti pubblicato su European Journal of Social Psycology.

I tre casi studio

La prima parte della ricerca ha utilizzato i dati provenienti da una grossa catena di vendita russa e ha permesso di analizzare le differenze nei comportamenti individuali degli impiegati in condizioni di caldo eccessivo e di temperatura normale. Per chi lavorava sotto stress termico la propensione all'aiuto dei clienti, all'ascolto e ai suggerimenti praticamente si dimezzava. La seconda parte dello studio è stata condotta con un esperimento online e ha permesso alle ricercatrici di osservare che anche solo ricordare un'esperienza di caldo eccessivo rende meno volenterosi verso il prossimo. Il terzo test è stato condotto su due classi di studenti, una con un termometro più elevato e l'altra con aria climatizzata. Anche in questo caso, nonostante le differenze di temperatura fossero lievi, il gruppo nella stanza più calda si è rivelato il meno "prosociale".