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Papa Francesco nel nuovo libro: "Sì faccio politica, quella del Vangelo"

Lazio

"Il popolo cristiano deve fare politica" perché quando "leggiamo ciò che disse Gesù, vediamo che era coinvolto nella politica. E cos'è la politica? Uno stile di vita per la polis, per la città. Quello che non faccio io, né dovrebbe fare la Chiesa, è la politica dei partiti", afferma il pontefice in un passaggio del nuovo libro "El pastor", in uscita in Argentina

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"Sì, faccio politica. Perché tutti devono fare politica". Lo sostiene Papa Francesco in un passaggio del nuovo libro "El pastor" (Il pastore), in uscita in Argentina a firma dei giornalisti Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin. Secondo il pontefice "il popolo cristiano deve fare politica" perché quando "leggiamo ciò che disse Gesù, vediamo che era coinvolto nella politica. E cos'è la politica? Uno stile di vita per la polis, per la città. Quello che non faccio io, né dovrebbe fare la Chiesa, è la politica dei partiti. Ma il Vangelo ha una dimensione politica, che è quella di convertire la mentalità sociale, anche religiosa, delle persone". Si tratta di un passaggio del capitolo "Dinanzi ad attacchi e resistenze" in cui il pontefice risponde a chi lo accusa di politicizzare il Vangelo.

Il libro

Il nuovo volume, 346 pagine divise in un prologo e 19 capitoli, è stato scritto da Francesca Ambrogetti, ex responsabile dell'Ansa in Argentina, e Sergio Rubin, del quotidiano "El Clarin". I due autori tornano sulla figura di Jorge Mario Bergoglio a distanza di tempo da "Il gesuita", scritto nel 2010 quand'era arcivescovo di Buenos Aires e diventato bestseller mondiale nel 2013 con l'elezione a Papa. Il libro, sottotitolato "Sfide, ragioni e riflessioni di Francesco sul suo pontificato", compie un ritratto del Papa e un'analisi dei temi a lui legati ed è frutto di periodiche interviste condotte nell'arco di dieci anni. "Devo riconoscere una virtù a Francesca e Sergio: la loro perseveranza", dice Bergoglio nel prologo da lui firmato.

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"Beni della Santa Sede depredati da certi chierici e falsi 'amici' laici"

"La Chiesa è santa e peccatrice, come diceva sant'Agostino - afferma Papa Francesco sugli scandali economici vaticani in un passaggio del libro -. La stragrande maggioranza dei suoi membri è sana, ma non si può negare che alcuni ecclesiastici e tanti, direi, falsi 'amici' laici della Chiesa abbiano contribuito ad appropriarsi indebitamente del patrimonio mobile e immobile, non del Vaticano, ma dei fedeli". Nel capitolo "Di templi e mercanti", Papa Francesco spiega poi che "siamo stati noi a rilevare l'acquisto sospetto di un immobile a Londra, io mi sono rallegrato perché significa che oggi l'amministrazione vaticana ha le risorse per fare chiarezza sulle cose brutte che accadono all'interno - ha precisato il pontefice -. Ma riconosco che mettere tutto in ordine non è stato facile e che c'è sempre la possibilità che appaia qualche nuova situazione dannosa, anche se è più difficile che si verifichi".

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