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Roma, assalto alla Cgil: chieste sei condanne in abbreviato

Lazio

Agli indagati il pm contesta i reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Le pene richieste vanno dai 6 anni e mezzo agli 8 anni di reclusione. La sentenza è attesa per il prossimo 7 giugno

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Sei condanne, con pene comprese tra i sei anni e mezzo e gli otto anni di reclusione, sono state sollecitate dalla Procura di Roma nei confronti degli indagati coinvolti nell'assalto alla sede della Cgil dell'ottobre scorso e che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato (FOTO). Secondo le accuse, hanno avuto "un ruolo attivo e primario" nel blitz, avvenuto durante una manifestazione contro il Green Pass. La sentenza è attesa per il prossimo 7 giugno.

Il rito abbreviato

Si tratta di sei posizioni, tra cui quella di Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, già a processo con rito ordinario, che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena di un terzo rispetto al massimo edittale. Oltre a Corradetti, il pm Gianfederica Dito ha sollecitato una condanna a 8 anni anche per Massimiliano Ursino, leader palermitano di Forza Nuova. Nel procedimento, così come avvenuto nel processo con rito ordinario in cui è imputato anche lo storico leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, si sono costituite parte civile la Cgil e l'Associazione nazionale partigiani. Secondo quanto accertato, Corradetti faceva parte di un gruppo composto da circa 50 persone "che aveva avuto un ruolo decisivo nel creare criticità per l'ordine e la sicurezza pubblica" e per "produrre violenti scontri, in particolare tra coloro che avevano forzato gli sbarramenti a Piazzale Flaminio", secondo quanto hanno scritto i giudici del tribunale collegiale nel provvedimento con cui hanno ribadito il carcere per il ventenne. 

Il processo ordinario

Il 28 marzo riprende davanti ai giudici della prima sezione collegiale il procedimento principale che vede imputate complessivamente otto persone. Per alcuni di loro i pm di piazzale Clodio contestano anche il reato di istigazione a delinquere. Nella prossima udienza dovrebbe aprirsi il dibattimento, ma le difese hanno già annunciato una serie di eccezioni preliminari. Nella lista testi depositate sono citati, tra gli altri, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, il parlamentare Vittorio Sgarbi e il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Oltre Fiore e Castellino a processo anche l'ex Nar, Luigi Aronica e la militante di Forza Nuova, Pamela Testa. Secondo l'impianto accusatorio, nel blitz di Corso d'Italia è stato Fiore ad avere il ruolo di leader. Agli atti dell'indagine anche una serie di testimonianze tra cui quella di alcuni operatori di polizia a cui Castellino si si sarebbe rivolto affermando: "Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi".