La Procura della Capitale ha iscritto nel registro degli indagati l’uomo arrestato ieri per detenzione di droga, a cui viene ora contestata la "morte come conseguenza di altro reato". Domani l'autopsia sul corpo della 21enne
C'è un primo indagato in relazione alla morte di Maddalena Urbani, 21enne figlia di Carlo Urbani, il medico che identificò per primo la polmonite atipica scatenata dalla Sars nel 2003 ed evitò lo scoppio della pandemia (CHI ERA CARLO URBANI). La Procura di Roma ha proceduto all'iscrizione dello spacciatore siriano - arrestato ieri per detenzione di droga - che si trovava agli arresti domiciliari nell’appartamento in zona Cassia a Roma, dove la giovane è stata trovata priva di vita sabato. Nei suoi confronti i pm contestano "morte come conseguenza di altro reato". L'autopsia della ragazza, fissata in un primo momento per oggi pomeriggio, si svolgerà domani all'istituto di medicina legale del Gemelli.
Il fratello di Maddalena: “Non immaginavamo si drogasse”
Maddalena, stando a quanto raccontato dal fratello Luca intervistato da alcuni quotidiani, si era rimessa a studiare per diplomarsi. "Lavorava in un bar a Perugia. L'avevo sentita due giorni prima della tragedia - spiega il fratello -, non immaginavamo che si drogasse, però eravamo preoccupati". La tragica fine della ventenne si intreccia, in queste ore, con una data simbolo della storia del padre. Proprio oggi, infatti, ricorre il diciottesimo anniversario della morte di Urbani, medico di Castelplanio, in provincia di Ancona, che rimase vittima della Sars, la polmonite atipica che contribuì a scoprire. Oggi nelle Marche la prima Giornata dei camici bianchi dedicata alla memoria di Urbani, istituita con legge regionale.