Il presidio è stato indetto al Terminal 3 da Segreterie Regionali e Provinciali del Trasporto Aereo di Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto Aereo. Tanti i partecipanti, muniti di mascherina. Diverse le richieste portate al presidio, con tanto di cartelli: “La riforma del trasporto aereo è la vera cura”
Oltre 500 tra lavoratori e precari del trasporto aereo hanno partecipato, al Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, a una manifestazione per chiedere misure di sostegno adeguate per il rilancio di un "comparto strategico" e dei suoi addetti, a seguito dell'emergenza Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI – LA SITUAZIONE NEL LAZIO). Tante le realtà sindacali a prendere parte al presidio. Tra partecipanti presenti, anche lavoratori di Alitalia. Tutti erano muniti di mascherina oltre che a bandiere, cartelli, striscioni e pettorine colorate.
Il presidio in aeroporto
La protesta si è svolta in maniera tranquilla dalle 10.30 alle 12.30, sotto gli occhi di un nutrito dispositivo di forze dell'ordine, ed è stata indetta dalle Segreterie Regionali e Provinciali del Trasporto Aereo di Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto Aereo. Presenti anche diversi deputati, tra quali il vice presidente della Camera Fabio Rampelli, e delegazioni di vari partiti, rappresentanze sindacali romane e regionali e forze politiche territoriali.
Consiglieri Fiumicino sospendono seduta per partecipare
I consiglieri comunali di Fiumicino hanno sospeso il Consiglio in corso per essere presenti con l'assessore al Lavoro, Anna Maria Anselmi. "Una decisione, quella di chiedere alla presidente di sospendere la seduta, già presa qualche giorno fa - spiegano i capigruppo - per l'importanza che ha supportare le proteste dei migliaia di lavoratrici e lavoratori fortemente preoccupati per il loro futuro. Quello aeroportuale, come quello turistico, è forse il settore che in questo momento sta subendo le conseguenze più pesanti della crisi economica legata alla pandemia - sottolineano ancora i capigruppo - e l'aeroporto rappresenta un bacino fondamentale per l'economia della nostra città. Si pensi che solo Alitalia, che ha la sua sede presso l'hub internazionale di Fiumicino, ha 12 mila dipendenti. Poi ci sono tantissime piccole e medie aziende che operano nel sedime aeroportuale a cui dobbiamo aggiungere l'indotto. Una vera e propria bomba economica e sociale, per la nostra città e per l'intera regione - concludono - che richiede tutta la nostra attenzione e il nostro impegno".
I cartelli e gli slogan
“Vogliamo continuare a trasportare diritti”, si legge sulla maglietta di uno dei manifestanti. Tra i cartelli esposti durante la manifestazione, si possono leggere le proteste e le richieste dei manifesstanti: “La riforma del trasporto aereo è la vera cura”, “La 14esima non si tocca”, “Crisi solo per i lavoratori”, “Da marzo senza cassa integrazione, senza stipendio, tasche al verde, conti in rosso”, “Rilanciare Alitalia ed essere orgogliosi dell’italianità”, “La Uil Trasporti sostiene il diritto al lavoro dei lavoratori Ctd e stagionali del trasporto aereo”, "I lavoratori non pagheranno questa crisi", "basta precariato", "Alitalia unica no holding", "occupazione e salario", "rilanciamo Alitalia, orgogliosi dell'italianità", "Ripartiamo in sicurezza".
I sindacalisti: "Crisi non può essere pagata a caro prezzo dai dipendenti"
I sindacalisti, che si sono alternati al microfono durante il presidio, hanno affermato: "Nell'aeroporto di Fiumicino sono presenti oltre 15mila lavoratori del Trasporto aereo: soltanto Alitalia ne conta 12mila. Si tratta di persone e famiglie fortemente preoccupate per la ripresa di un settore che non può restare invisibile. Si tratta di una crisi che non può essere sottostimata, e che, soprattutto, non può essere pagata a caro prezzo dai dipendenti, adesso in Cig e operativi soltanto per poche ore: molti di loro, ancora in attesa dell'erogazione degli ammortizzatori sociali, sono senza risorse economiche da mesi". Ancora più preoccupante è la situazione riguardante gli stagionali: "Persone fondamentali per l'efficienza del comparto nei periodi di picco, per le quali al momento non è prevista alcuna forma di sostegno. Abbiamo fatto presente alla Regione Lazio che si tratta di una situazione inaccettabile, senza ottenere risposte adeguate. Come possono fare queste famiglie a tirare avanti?"
Lavoratore stagionale: "Chiediamo nuovi ammortizzatori sociali"
"Io e tanti miei colleghi - racconta Marco, stagionale dell'handling - non abbiamo ricevuto sostegni e sussidi, non vi rientriamo, così come nella Cig. Chiediamo al Governo nuovi ammortizzatori sociali per arginare la crisi".
Fit-Cisl: "Governo ascolti grido di aiuto"
Stefania Fabbri, Fit-Cisl, ha dichiarato: "Per l'ennesima volta il settore vive una crisi, profonda. Una crisi che, se da un lato vede una ripresa in altre attività economiche, qui blocca il comparto. Ci sono tanti lavoratori che la subiscono in maniera diretta ed indiretta, con metà stipendio da marzo o a zero euro, o senza Cig: non si vedono spiragli, con una ripresa stimata solo tra un anno. Il Governo accenda un focus sul trasporto aereo, ascolti questo grido di aiuto di tanti lavoratori, per sostenere e rilanciare un comparto cruciale per un Paese ed un territorio".