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Ezio Bosso, in Senato minuto di silenzio e applauso per il pianista. VIDEO

Lazio

"Ezio Bosso - ha affermato la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati - ha donato al Paese un incredibile lezione di amore, di cultura e di vita, che ha lasciato a tutti noi"

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Un minuto di silenzio per Ezio Bosso. L'Aula del Senato ha voluto ricordare il direttore d'orchestra e pianista, scomparso il 15 maggio, con un minuto di raccoglimento, dopo il quale è scattato un applauso unanime per il musicista. "Desidero ricordare Bosso oggi, nella solennità di quest'Aula legislativa - ha affermato la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati -, nella convinzione che il Parlamento, che è la voce di tutti gli Italiani, abbia il dovere di rendere omaggio alla memoria di un suo concittadino non solo per il prestigio che ha donato al Paese, ma per l'incredibile lezione di amore, di cultura e di vita che ha lasciato a tutti noi".

Casellati: "Non ha mai perso la voglia di emozionare"

"Il successo raggiunto a livello nazionale così come all'estero è stato il più che meritato riconoscimento di tanti sacrifici, di tanto studio, di tanta passione - ha sottolineato Casellati -. La terribile malattia, che lo ha colpito appena quarantenne e che lo ha inesorabilmente consumato nel fisico, non gli ha mai tolto la voglia di emozionare, di raccontare e di raccontarsi attraverso la musica. Fino a quando ne ha avuto le forze, fino all'ultimo giorno, Ezio Bosso non ha mai smesso di suonare, di comporre musica o di dirigere alcune delle più importanti orchestre italiane e internazionali", ha aggiunto.

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"Con lui musica non è rifugio del dolore ma casa per l'anima"

"Parlando di se stesso - riporta la presidente del Senato -, diceva: "Non so se sono felice ma tengo stretti i momenti di felicità". E quando suonava o teneva in mano la bacchetta, la malattia si faceva da parte e lasciava il posto al genio, al talento, al sorriso. Un sorriso di gioia e di amore. Con la stessa maestria, Ezio Bosso ha diretto la complicatissima orchestra della sua esistenza, lasciandoci il patrimonio di un'opera suonata con gli strumenti dell'umanità, della poesia, della quotidiana capacità di reinventarsi, rialzarsi e ricominciare. Un patrimonio in cui la musica non è un rifugio dal dolore, ma una casa per l'anima, che trasforma il dolore, lo plasma, e ne fa un messaggio universale di creatività, di entusiasmo e di coraggio", ha concluso Casellati.

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