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Calenda a Start: "Automotive, il 2025 rischia di essere peggiore e il governo non ha idee"

Politica

Il leader di Azione, ospite della rubrica di Sky TG24, attacca la maggioranza: "L'esecutivo finora si è astenuto dal fare qualsiasi cosa. Da Stellantis solo balle e promesse futuribili". E sul cosiddetto 'emendamento anti-Renzi' in manovra: "Sono assolutamente d'accordo"

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Ospite dell'ultima puntata dell'anno della rubrica di Sky TG24 Start, il leader di Azione Carlo Calenda ha rilanciato l'allarme sulla crisi dell'automotive in Italia. Nel mirino di Calenda l'operato del governo di Giorgia Meloni, giudicato sostanzialmente "inerte" di fronte a quelle che sono state definite "balle e promesse futuribili" da parte di Stellantis. "Sulla base di queste premesse, il 2025 rischia di essere ancora peggiore dell'anno che sta per concludersi", ha avvertito Calenda, "e la maggioranza non ha idee su quali soluzioni adottare di fronte alla crisi di un intero settore disintegrato a livello europeo da scelte incomprensibili". Per Calenda, da settembre "il ministro dello Sviluppo economico ha promesso un accordo per produrre un milione di veicoli, senza rendersi conto di quale fosse la realtà dei fatti". "Il governo si è astenuto dal fare qualsiasi cosa", ha aggiunto, "ha fatto soltanto un incentivo e lasciato andare la cosa, dando l'ennesima prova di incuria". Riguardo alla conferma dell'intervento di John Elkann in parlamento, Calenda ha ribadito il suo scetticismo nei confronti delle promesse dell'azienda, ma ha ribadito: "Quando sarà in Aula, lo incalzeremo. Non ci sono altri manager e lui deve rispondere".

"Contento dell'approvazione dell'Ires premiale"

Per quel che riguarda la manovra, invece, il leader di Azione ha espresso apprezzamento per il provvedimento dell'Ires premiale, che "è un emendamento di Azione e sono contento che sia stato approvato". "Un concetto utile", ha sottolineato, "perché premia i comportamenti opposti a quelli che abbiamo visto in Stellantis. Invece di distribuire gli utili si reinvestono, quindi si premiano solo gli imprenditori che vogliono investire, mettendo dei soldi che altrimenti si potrebbero distribuire". "Pero" - ha aggiunto - "la produzione industriale è a picco per 21 mesi, con la situazione automotive. Ecco perché rischiamo di avere un 2025 peggio del 2024 su tutto l'automotive, con il governo che non ha un'idea che sia una".

"Totalmente d'accordo su 'emendamento anti-Renzi'"

Calenda si è detto, invece, d'accordissimo sul cosiddetto 'emendamento anti-Renzi'. "Non cè nessun Paese occidentale in cui un parlamentare pagato dai cittadini svolge un lavoro per un Paese straniero. Andrebbe disciplinato, perché oggi non sappiamo da chi prendono i soldi, perché i parlamentari oggi devono dire qual è il loro 730. ma non da chi prendono i soldi. Il primo punto è la trasparenza, perché i cittadini hanno diritto di sapere da chi prendi i soldi. Se a pagarti è uno Stato estero non li
prendi quei soldi perché c'è un conflitto d'interesse di base, perché tu sei pagato da uno Stato e contemporaneamente da un altro Stato. È un principio di buon senso".

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