A Live In Genova il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il capogruppo del M5S al Senato si confrontano sulle nuove prospettive commerciali verso medioriente e Asia. Rixi: "L'India è una opportunità concreta, le previsioni dicono che sarà la quarta potenza commerciale". E aggiunge: "In Italia va cambiata la governance dei porti". Patuanelli: "La privatizzazione dei porti italiani è una prospettiva pericolosa"
Qual è il futuro dei grandi porti commerciali italiani e quali sono le prospettive che si aprono con la "via del cotone" verso medioriente e India, affiancata alla "vita della seta" che guarda verso Pechino? Ne abbiamo parlato a Live In Genova con il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi e il capogruppo del M5S al Senato Stefano Patuanelli (SEGUI LA SECONDA GIORNATA DI LIVE IN GENOVA).
Rixi: via del cotone verso l'India è opportunità concreta
Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sottolinea le opportunità per l'Italia lungo la rotta che porta all'India e alle sue infrastrutture portuali: "La via del cotone è un'opportunità concreta - afferma Rixi - siamo arrivati a 14 miliardi di scambi con l’India, si prevede che sarà la quarta economia del mondo. Bisogna avere più linee logistiche, ci sono quelle portuali che sono già molto importanti. Ci sono sempre state delle vie commerciali aperte verso quelle aree, ma quello che prima non c’era era un legame forte con il sub continente indiano. Vogliamo dare al nostro Paese libero accesso ai mercati e alle materie prime". E sull dualismo tra via della seta verso la Cina e quella del cotone spega: "Credo sia necessario lavorare e commerciare con tutti. Però le situazioni geopolitiche cambiano, pensiamo alla sponda data dalla Cina alla Russia sulla questione ucraina. Il pilastro indiano ci consente di avere una libertà geopolitica differente". Ma si può dire che Genova tifi per la via del cotone e Trieste per quella della seta? "La vocazione è differente - risponde Rixi - il porto di Trieste viene utilizzato dal centro-est europa anche per collocazione geografica, Genova guarda a Lombardia, Piemonte, Svizzera e Germania. Ma a livello nazionale la visione dei porti deve essere unica. Non sono in contrapposizione tra loro Genova e Trieste".
E sulla polemica per la prospettiva di una forma di privatizzazione dei porti e dei servizi da essi forniti, Rixi sottolinea: "I porti devono rimanere pubblici. Però la forma attuale di gestione non è quella ottimale. La governance dei porti è il punto fondamentale, ora abbiamo la digitalizzazione, c'è il tema del green, ecc. L’attuale concezione dei porti non è adatta ai tempi. Bisogna trovare una formula più flessibile".
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Patuanelli: privatizzazione dei porti italiani è pericolosa
Secondo il capogruppo del M5s al Senato Patuanelli, è necessario guardare commercialmente verso più orizzonti, senza abbandonare le strade già aperte. "La via della seta? Mi pare sia necessario rafforzare i rapporti commerciali con altre aree del mondo in fase di crescita, come l’India, ma noto che si vuole far morire la 'via della Seta' in modo forzato, senza considerare che certe cose accadono comunque". Poi aggiunge: "Sul fronte italiano ho timore che ragionare sulla privatizzazione dei porti, come sta facendo il governo, sia molto pericoloso. Non vorrei un porto italiano acquistato e gestito da fondi cinesi".