La domanda che il senatore ha rivolto ai "paladini" del pagamento elettronico è rimbalzata sui social ed è diventata virale
In Aula, al Senato, è iniziata la discussione del primo decreto del governo Meloni. Il senatore Gianni Berrino ha fondato il suo intervento sui rave party, altro tema del primo decreto emanato dall’esecutivo. “Vi siete chiesti come mai nei rave esistono macchinari sonori da 200 mila euro e non si paga nulla per entrare? Vi siete chiesti come ragazzi e ragazze possano sopravvivere qualche giorno in una bolla in cui tutto è possibile? Voi che spesso ci avete attaccati come coloro che favoriscono l’evasione, vi siete chiesti come mai nei rave non c’è un Pos?”In chiusura Berrino si lascia andare a una promessa: “Daremo ai nostri ragazzi luoghi di aggregazione sani” (GUARDA IL VIDEO).
Respingiamo un modello di gioventù sbagliata
Il neo senatore, alla sua prima esperienza da parlamentare, ha ribadito che "la volontà di Fratelli d’Italia era ed è non permettere che in Italia esistano zone franche dove la legalità è sospesa". E si è schierato dalla parte dei giovani: "Vogliamo anche respingere con forza un modello di gioventù assolutamente sbagliato. Per tutti gli scorsi 10 anni non è stato fatto nulla in questo senso, e per i giovani in generale, ma il nostro governo è diverso, noi ci impegneremo a costruire una Nazione dove nessuno si senta ai margini e nel segno della legalità daremo ai nostri ragazzi luoghi di aggregazione sani".