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Recovery Plan, bozza con 47 linee intervento: "Svolta per Italia, discontinuità decisiva"

Politica
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Il documento è stato preparato in vista dell’esame in Cdm convocato per le 21.30 del 12 gennaio. Le risorse ammontano a 222 miliardi di cui 144,2 per nuovi interventi. Ma la cifra indicata in fondo alle tabelle arriva a quota 310 miliardi considerando anche la programmazione di bilancio per il quinquennio 2021-26. Previste anche riforme, dal taglio dell'Irpef alla giustizia. Rinviata la definizione della governance

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"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiede una svolta italiana" che "segni una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l'innovazione, la riduzione dei divari e delle diseguaglianze". Con queste parole il governo descrive il Recovery Plan, la cui bozza è stata inviata ai ministri in vista dell’esame in Cdm, convocato per la sera del 12 gennaio. Come fa sapere la presidenza del Consiglio, il testo è stato rielaborato "all'esito del confronto con le forze di maggioranza sulla base delle varie osservazioni critiche da queste formulate". Il documento, salito a 171 pagine, espone un piano che “si articola in 6 missioni, che a loro volta raggruppano 16 componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del governo". 

La struttura del piano e le cifre

Le componenti del piano si articolano in 47 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti. "I singoli Progetti di investimento sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, a maggiore impatto sull'economia e sul lavoro", viene specificato. Le risorse previste dal piano ammontano a 222 miliardi di cui 144,2 per nuovi interventi. Ma la cifra indicata in fondo alle tabelle arriva a quota 310 miliardi considerando anche la programmazione di bilancio per il quinquennio 2021-26.

Gli investimenti nei singoli settori. Per Sanità sfiorati i 20 miliardi

Per il settore sanitario sono previsti quasi 20 miliardi di risorse, mentre il primo capitolo rimane quello della rivoluzione verde e transizione ecologica con 68,9 miliardi. Sono inoltre previsti 46,18 miliardi per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 68,9 miliardi per la Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, 31,98 miliardi per le infrastrutture per una mobilità sostenibile, 28,46 miliardi per l'istruzione e la ricerca; 21,28 miliardi per l'inclusione e la coesione, 19,72 milairdi per la salute. Guardando al 2021, inoltre, emerge che quest'anno saranno utilizzate risorse

del Next Generation Eu per 24,9 miliardi di euro. Si tratta di stime preliminari e le cifre "potrebbero variare in conseguenza dei negoziati in corso" con la Commissione Ue, viene precisato.

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Previste anche riforme: da taglio Irpef a giustizia

Il Piano verrà accompagnato da una serie di riforme per "rafforzare l'ambiente imprenditoriale, ridurre gli oneri burocratici e rimuovere i vincoli che hanno rallentato gli investimenti", si legge nel testo che cita la riforma della concorrenza, della giustizia, del mercato del lavoro e del fisco, in particolare dell'Irpef. L'obiettivo è "la riduzione delle aliquote effettive sui redditi da lavoro, dipendente ed autonomo, in particolare per i contribuenti con reddito basso e medio-basso, in modo da aumentare il tasso di occupazione, ridurre il lavoro sommerso e incentivare l'occupazione delle donne e dei giovani". 

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Non viene indicata la governance

La definizione della governance del Pnrr viene invece rinviata. "Il Governo, sulla base delle linee guida europee per l'attuazione del Piano, - si legge nel testo che arriverà in consiglio dei ministri -presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i Ministri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo, monitori i progressi di avanzamento della spesa". Questo è l'unico riferimento alla questione contenuto nel Piano.

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