La ministra delle Pari Opportunità sottolinea il ruolo dei nuclei familiari: "Sono priorità dell'azione politica del nostro governo". E sugli strumenti economici aggiunge: "Voucher baby sitter non è strumento per i prossimi mesi, ma prevederemo un sostegno economico"
Ripartire dai nuclei familiari per provare a superare l'emergenza Coronavirus. È la ricetta suggerita dalla ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti, intervenuta a Sky Tg24. "La vera rete di sicurezza - ha detto Bonetti - sono le famiglie, anche attraverso lo sguardo dei bambini e delle nuove generazioni. Dobbiamo quindi consolidare questa rete. Le famiglie sono la priorità dell'azione politica del nostro governo e adesso dobbiamo dimostrarlo" (AGGIORNAMENTI - SPECIALE - I NUMERI DEL CONTAGIO IN ITALIA - CONTE: RITORNO A SCUOLA A SETTEMBRE - IL DISCORSO DI CONTE SULLA FASE 2 - COSA CAMBIA CON LA FASE 2).
"Voucher baby sitter non è strumento per prossimi mesi"
"Il voucher baby sitter - ha aggiunto Bonetti - rimane uno strumento, ma non è lo strumento per i prossimi mesi". La ministra ha comunque confermato che il suo ministero "metterà almeno 35 milioni" per "un sostegno economico fattivo alle famiglie, un assegno mensile per i figli".
Le tre linee di azione
La ministra ha delineato un piano che si muove su tre linee di azione: "La prima è che se si apre il mondo del lavoro bisogna rinforzare lo strumento dei congedi parentali, che abbiamo già introdotto in modo straordinario nella prima fase della gestione dell’emergenza ma che ovviamente va esteso. Secondo strumento fondamentale è quello della ricostruzione della rete educativa e comunità educante fatta di enti locali, terzo settore, associazioni e tutta la realtà dell’educazione dell’infanzia dello 0-6, che si deve ricostruire e riattivare in modo riorganizzato e nuovo ma che deve esserci a sostegno delle famiglie e anche per rispondere al diritto all’educazione che hanno i bambini. Terzo elemento è il sostegno economico fattivo alle famiglie, non un una tantum ma una misura, che per quanto possa essere straordinari perché è per l’anno 2020, possa avere una dimensione di stabilità".
Il nodo estate
Bonetti ha affrontato anche il tema della stagione calda che si avvicina: "Non dobbiamo nascondere il problema dell’estate che è significativo, non solo per la custodia dei bambini ma perché noi a dei bambini che per dei mesi sono stati a casa e non hanno avuto un contesto educativo come la scuola dobbiamo pensare a delle attività educative di comunità in sicurezza e dobbiamo iniziare a organizzarle già adesso ed è quello che stiamo già facendo".
Ipotesi apertura scuole dell'infanzia in estate
In questo senso, la ministra ha spiegato di aver "già avanzato la richiesta di poter prospettare l’apertura delle scuole dell’infanzia, della scuola 0-6 e di poter usare luoghi, anche destinati alla scuola, nei mesi estivi, perché adesso non sarebbe possibile per lo stato attuale dei numeri del contagio, per poterli utilizzare per fare attività in piccoli gruppi con tutte le regole che verranno definite".
Natalità già bassa ulteriormente a rischio
"Uno dei grandissimi rischi che corriamo - ha concluso Bonetti - se condanniamo le famiglie all’incertezza, è che ci sarà innanzitutto stasi a livello economico nel Paese, perché le famiglie rappresentano la vitalità economica del Paese, ma anche il rischio sulla natalità. Già eravamo su dati allarmanti, ma rischiamo che il nostro Paese si condanni irreversibilmente ad una calo delle nascite dal quale difficilmente potremo risalire".