Per il partito del sindaco in carica corre la sua compagna, Patrizia Bisinella, che lo sceglie come capolista. Per la destra anche Federico Sboarina, appoggiato da Lega, Fi e Fdi. Per il Pd c'è la renziana Orietta Salemi, per il M5S l’ex rugbista Alessandro Gennari
Una gara affollata e frammentata quella per la poltrona di sindaco di Verona, una delle maggiori città dove si voterà per le elezioni amministrative 2017 in programma il prossimo 11 giugno. (AFFLUENZA E RISULTATI IN TEMPO REALE - I RISULTATI DEL BALLOTTAGGIO) Il primo cittadino uscente, Flavio Tosi, lancia come candidata per il suo partito Fare! la compagna Patrizia Bisinella. Gli avversari saranno otto, tra cui Federico Sboarina, appoggiato da Lega e Forza Italia, la renziana Orietta Salemi e il pentastellato Alessandro Gennari (IL SITO ISTITUZIONALE PER LE ELEZIONI A VERONA).
La continuità tosiana
Dopo 10 anni a palazzo Barbieri, per legge il sindaco uscente Flavio Tosi (ha rotto col Carroccio nel 2015, candidandosi alle elezioni regionali contro Luca Zaia) non si è potuto ripresentare. Per il suo partito Fare! corre Patrizia Bisinella, classe 1970 e sua compagna, che schiera Tosi stesso come capolista e tutti i suoi assessori. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Padova, viene eletta al Senato nel 2013 ed è attualmente Segretario della I Commissione Affari Costituzionali e componente della Commissione bicamerale per l’attuazione del Federalismo Fiscale. “Dopo quasi 15 anni consecutivi di militanza ho lasciato la Lega Nord per seguire il nuovo movimento politico di Flavio Tosi, dopo l’ingiusta espulsione da lui subita" scrive Bisinella nella sua biografia. "Sono per me imprescindibili e irrinunciabili - continua - principi e valori, come coerenza, lealtà, rispetto. Condivido in pieno il suo progetto di ricostruzione di un centrodestra serio, credibile, concreto e popolare, non demagogico". (INFOGRAFICA: I NUMERI DELLE AMMINISTRATIVE).
Il candidato di Lega, Fi e Fdi
La Lega Nord di Matteo Salvini, Fratelli d’Italia e Forza Italia si schierano con l’avvocato quarantenne Federico Sboarina, assessore allo Sport nella prima giunta Tosi e fondatore, poi, dell’associazione antitosiana Battiti. Nato a Verona nel 1971, si laurea in Giurisprudenza e nel 2000 ottiene il titolo di avvocato. Grande tifoso dell’Hellas Verona, si dice “orgoglioso della sua veronesità” e afferma di credere “nella famiglia e nei valori e nelle tradizioni della cultura cattolica”.
Le due sinistre
Per la sinistra, spaccata anch'essa, c’è la consigliera regionale renziana Orietta Salemi. L’insegnante di greco e latino del Liceo Classico Maffei, nata a Tripoli nel 1961, è uscita vincitrice dalle primarie dei democratici del 2 aprile con i voti del 52,4% dei più di 4.000 veronesi che sono andati alle urne. Dalla stessa parte, ma contro di lei, corre l’ex capogruppo Pd in consiglio comunale Michele Bertucco, alla guida di una federazione di partiti e movimenti della sinistra radicale e sostenuto dalle liste "Verona in Comune" e "Sinistra in Comune". Già presidente di Legambiente, Bertucco aveva sfidato Flavio Tosi alle comunali del 2012, per poi diventare capogruppo del Pd in consiglio comunale fino a pochi mesi fa, prima della rottura per il suo No al referendum sulla riforma costituzionale. "La nostra proposta per la città è tesa sia ad unire il centrosinistra, che a superarne i confini tradizionali, in un progetto in grado colmare il divario che continua a separare Verona dall’essere una moderna città europea" scrive Bertucco nel suo progetto elettorale. (ALITALIA: AGEVOLAZIONI PER GLI ELETTORI)
Il Movimento Cinque Stelle
Tramite consultazioni è stato scelto anche il candidato del Movimento Cinque Stelle. Il vincitore delle comunarie di Verona è l’ex rugbista Alessandro Gennari, capogruppo uscente della Quarta circoscrizione. Il trentatreenne pentastellato inizia a lavorare subito dopo il diploma “prima nella logistica, poi nelle assicurazioni ed infine nell’azienda di famiglia specializzata nel settore tendaggi e finiture d’arredo - spiega nel suo sito. Il suo programma è diviso il 14 punti, che vanno dalla sicurezza, con l’introduzione dell’agente di quartiere, alla mobilità, dall’ambiente all’immigrazione: “Vogliamo creare un regolamento comunale che permetta l’inserimento volontario non retribuito dei richiedenti in lavori socialmente utili”, spiega Gennari nel suo programma.
Il Popolo della Famiglia
A palazzo Barbieri punta anche Filippo Grigolini, candidato de Il Popolo della Famiglia. Quarantaquattro anni, è un farmacista che lavora nell’informazione scientifica di una multinazionale. Al centro della sua idea politica c’è la famiglia: ha partecipato a tutti i Family Day dal 2007 al 2016. È presidente del Popolo della Famiglia di Verona e cofondatore del "Comitato Difendiamo i Nostri Figli di Verona" e dell’associazione "Città e Famiglia". Il suo programma è costruito su otto punti, tra cui la “promozione della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna” e la “tutela e promozione della vita e della dignità della persona dal concepimento alla morte naturale in ogni sua situazione”.
CasaPound
Il motto del candidato del partito di estrema destra CasaPound Roberto Bussinello, avvocato penalista di 58 anni, è “Prima i veronesi”. Tra le sue proposte "lo stop all’immigrazione, con il rifiuto all’apertura di CIE e all’adesione a qualsiasi piano di accoglienza, il mutuo sociale e il No alla costruzione di un centro commerciale e alla realizzazione di altri progetti che, si legge, “vanno a cancellare il tessuto sociale a minare la stabilità delle persone. I negozi storici chiudono. Le imprese artigianali, già gravate da tasse ed imposte inique, non possono competere con questi mostri”.
Le liste civiche
Completano la rosa di candidati altre due liste civiche. Michele Croce corre per "Lista Verona Pulita Michele Croce". 43 anni, è fondatore di uno studio legale e tributario ed è stato presidente dell’Agec. Nel 2012 fonda il movimento civico Verona Pulita e nel 2015 ne riassume i principi ed i valori nel libro "La Rivoluzione dei Veronesi". Nella sua presentazione si legge che Croce è simbolo "di pulizia a Verona: sono sue le denunce dell’operato del Vice-Sindaco Giacino (arrestato e condannato per corruzione), dei legami anomali tra appalti comunali e personaggi legati alla ‘ndrangheta (che dedicherà all’avvocato Croce alcune “attenzioni”), e di altri esempi di cattiva amministrazione in città”.
Marco Giorlo, ex assessore allo Sport è il candidato della lista "Tutto cambia". Ex ferroviere, è nato in provincia di Milano nel 1955. Nel 2014 è al centro di uno scandalo per presunti legami con la criminalità organizzata che lo porta alle dimissioni, ma poi il gip dispone l’archiviazione per “infondatezza della notizia di reato”. Nella pagina Facebbok di "Tutto cambia" presenta come pilastri fondamentali del suo progrmma "la Costituzione" d il Vangelo".