Sono 276 le persone giunte sull’Isola nell’arco di 8 ore, che si sono aggiunte alle 250 arrivate ieri con 6 imbarcazioni. In tutto, gli approdi effettuati sono stati 8. Fra hotspot e Casa della fraternità ci sono al momento 1.400 ospiti. Musumeci: "Chiuderei i porti, Sicilia non vuole essere campo profughi"
A Lampedusa, dalla mezzanotte in poi, sono avvenuti altri cinque sbarchi. Sono complessivamente 276 i migranti giunti sull'isola nell'arco di 8 ore: sono andati ad aggiungersi ai 250 arrivati ieri con 6 imbarcazioni. Fra hotspot e Casa della fraternità - locali della parrocchia gestiti dal sacerdote don Carmelo La Magra - ci sono, al momento, 1.400 persone.
Un altro gruppo di 17 tunisini è stato recuperato quest'oggi da una motovedetta della Guardia costiera, nelle acque antistanti a Lampedusa: è il sesto sesto sbarco a partire dalla mezzanotte, l'ottavo dalla serata di ieri. Anche questi migranti sono stati portati all'hotspot dell'isola dove, anche oggi, sono stati fatti tamponi anti-Covid a tutti i nuovi sbarcati. S'attenderà l'esito - negativo - per il pianificare il loro trasferimento con il traghetto di linea.
Disposto il trasferimento di 220 migranti
La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 220 tra i migranti ospiti dell'hotspot di Lampedusa. Sono 150 quelli che partiranno in serata con il traghetto di linea che, domattina, giungerà a Porto Empedocle. Il gruppo verrà poi trasferito nella struttura d'accoglienza di Pian del Lago, a Caltanissetta. Sempre stasera, altri 70 migranti partiranno con due motovedette che giungeranno a Pozzallo.
Gli sbarchi della notte
Gli sbarchi della notte sono stati composti da un minimo di 6 tunisini a un massimo di 72 migranti fra cui libici e subsahariani. Le imbarcazioni sono state, per la maggior parte, soccorse dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. C'è stato però chi - erano in 10 - è riuscito ad arrivare fino al molo Madonnina, mentre ben 72 sono stati rintracciati dai carabinieri dopo l'approdo a Cala Francese.
Circa 40 tunisini in fuga da hotspot
Circa 40 tunisini, ieri, sono riusciti ad allontanarsi dall'hotspot di contrada Imbriacola e a circolare liberamente, senza indossare la mascherina. Più lampedusani, oltre a fotografare i migranti, nella zona di Ponente, hanno richiesto l'intervento delle forze dell'ordine affinché i tunisini venissero riportati nella struttura dove devono restare in sorveglianza sanitaria. La Prefettura di Agrigento è al lavoro per pianificare nuovi trasferimenti da Lampedusa. Pare ci siano difficoltà nel trovare posti disponibili nelle varie strutture d'accoglienza della penisola.
Musumeci: “Sicilia non vuole essere campo profughi”
"Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomi o con le navi delle ong, possano sbarcare in una terra che è rimasta per mesi in ginocchio e che adesso guarda con una certa prospettiva per potersi riprendere”. Così, ai microfoni di Sky TG24 il governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Roma - ha aggiunto - da questo punto di vista è stata molto impreparata, perché ha affrontato con approssimazione un fenomeno che si preannunciava sin dai mesi di aprile e marzo. Se dipendesse da me, se avessi l'autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani. La Sicilia non vuole essere un campo profughi”, ha concluso Musumeci.
"Soluzione navi passeggeri per quarantena è la migliore"
A margine di un incontro del Meeting di Rimini, il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha aggiunto: "Ritengo che la soluzione delle navi passeggeri per la quarantena sia la migliore. È un peccato conteggiare nel dato epidemiologico dei siciliani quello dei migranti perché dà la sensazione di un'isola particolarmente contagiata dal Covid, ma non è assolutamente così. In Sicilia abbiamo avviato un metodo sull'arrivo dei migranti che ci ha portato un duro confronto con il Governo. Abbiamo circa un 40% dei positivi che sono dovuti ai migranti ai quali abbiamo assicurato l'assistenza necessaria come servizio sanitario regionale con circa 10mila tamponi. Oggi abbiamo solamente 6 ricoverati in terapia intensiva in una isola che ai 5 milioni di abitanti aggiunge circa di 2 milioni di turisti e forestieri quindi non mi sembra un dato non assolutamente emergenziale".