Messina, sequestrati tre traghetti della Caronte. La società: "Navigazione continua"
SiciliaA carico dei vertici della compagnia sono stati ipotizzati i reati di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture. La società: "Certi di poter dimostrare assoluta limpidezza"
Sequestrate tre navi traghetto della Caronte & Tourist, compagnia leader nei collegamenti marittimi nello Stretto di Messina. Oltre alle imbarcazioni, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo e quelli di Messina, coordinati dalla procura messinese, hanno sequestrato anche denaro, beni mobili ed immobili e quote societarie per oltre 3,5 milioni di euro. A carico dei vertici della società sono stati ipotizzati i reati di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture. Le navi sequestrate sono attualmente impiegate nei collegamenti La Maddalena-Palau, Trapani-Isole Egadi e Palermo-Ustica.
La nota della società: "La navigazione continua"
"Con riferimento alle allarmistiche notizie di 'blocco della Sicilia' a seguito del sequestro di navi di una delle società del Gruppo - si legge in una nota della società -, Caronte & Tourist precisa che il traghettamento da e verso la Sicilia e le sue isole minori continua a essere regolarmente effettuato". Inoltre la Caronte ha sottolineato che "il provvedimento dell'autorità giudiziaria, relativo a questioni interpretative delle attuali normative in materia di trasporto di persone a mobilità ridotta, non inficia la continuità dell'esercizio dei collegamenti marittimi, che quindi procedono nei termini ordinariamente previsti". Il Gruppo Caronte & Tourist, ha anche ribadito la "propria fiducia nell'operato della magistratura e la certezza di poter dimostrare l'assoluta limpidezza dei comportamenti aziendali e dei manager destinatari di informazione di garanzia".
I contributi indebiti
Secondo gli inquirenti la società di navigazione avrebbe percepito indebitamente contribuzioni pubbliche nel periodo 2016-2019 per oltre 3,5 milioni di euro. I mezzi navali sequestrati sono stati affidati ad amministratori giudiziari nominati dal Gip, mentre la società armatrice è stata designata custode.
Le indagini
Secondo le indagini coordinate dal procuratore di Messina, Maurizio de Lucia, le tre imbarcazioni, la Pace, la Caronte e l'Ulisse, presenterebbero gravi carenze tecniche e strutturali che non garantirebbero la sicurezza nel trasporto delle persone a mobilità ridotta. La nave Pace, per l'accusa, presenta gravi carenze tecniche e strutturali che la rendono inidonea a trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta. Le difformità, rispetto a quanto previsto sia dalla normativa che dal bando, nascoste attraverso false attestazioni di conformità, accertate anche da organi tecnici nel corso delle attività ispettive, non sono mai state sanate e non avrebbero consentito la partecipazione né l'aggiudicazione della gara alla Ngi Spa (ora Caronte & Tourist Isole Minori Spa).
Il bando
L'inchiesta ruota attorno alla gara con cui la Navigazione Generale Italiana, Ngi Spa, società poi fusa per incorporazione nella Caronte & Tourist Isole Minori Spa nel 2017, si è aggiudicata nel 2015 il lotto II, Trapani-Isole Egadi, del bando disposto dall'assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità per il servizio di collegamento marittimo per cinque anni tra la Sicilia e le isole minori. Il valore del lotto era di circa 15,9 milioni, con aggiudicazione, attraverso un significativo ribasso, a 5,3 milioni. Per partecipare e aggiudicarsi la gara ciascuno dei concorrenti aveva individuato una nave-traghetto - la Ngi aveva designato proprio la Pace - da dedicare esclusivamente alla tratta oggetto del singolo lotto, dotata di caratteristiche strutturali che avrebbero consentito la navigazione in piena sicurezza anche alle persone a 'mobilità ridotta'. Una formula in cui rientra chiunque abbia una particolare difficoltà nell'uso dei trasporti pubblici, compresi gli anziani, i disabili, le persone con disturbi sensoriali e quanti usano sedie a rotelle, le gestanti e chi accompagna bambini piccoli.
Navi non a norma
Dalle indagini sarebbe emerso l'avvenuto ricorso a sostituzioni irregolari del traghetto designato per la tratta Trapani/Isole Egadi, non autorizzate preventivamente dalla stazione appaltante, ma, soprattutto, avvenute con ulteriori traghetti, Caronte e Ulisse, anche questi privi dei requisiti previsti per il trasporto delle persona a ridotta mobilità. Ulteriori ispezioni delle navi, con l'intervento di ingegneri navali, nominati consulenti tecnici dalla Procura, hanno poi confermato l'ipotesi investigativa - secondo investigatori e inquirenti - circa l'inidoneità di tutti e tre i traghetti e sul conseguente concreto rischio per l'incolumità delle persone a mobilità ridotta in caso di naufragio, incendio o altre emergenze.
Gli indagati
Nel registro degli indagati sono finiti Sergio La Cava, 56 anni, consigliere e amministratore delegato della 'Ngi Spa', incorporata nel 2017 dalla Caronte & Tourist Isole Minori Spa, e legale rappresentante della 'Maddalena Lines Srl' (società partecipata nel 70% dalla Ngi Spa ed armatrice della "Pace"), Luigi Genchi, 55 anni, consigliere e amministratore delegato della Ngi Spa, Edoardo Bonanno, 48 anni, amministratore delegato della Caronte & Tourist Isole Minori Spa e Vincenzo Franza, 55 anni, presidente della Caronte & Tourist Isole Minori Spa e già consigliere delegato della Ngi Spa. La società Caronte & Tourist Isole Minori Spa è stata segnalata per la responsabilità amministrativa derivante da reato. Dopo la segnalazione degli inquirenti sulle carenze di sicurezza per le categorie a rischio, inoltre, non sarebbe stato fatto alcun lavoro di manutenzione per superare le carenze in materia di sicurezza.
I pm: "Pericolo aggravamento reato"
"Appare fondato e più che mai attuale - scrivono i pm di Messina - il pericolo che la libera disponibilità da parte della Ngi Spa Caronte & Tourist Isole Minori Spa delle navi traghetto Pace, Caronte e Ulisse, adibite al servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse per il trasporto di passeggeri, anche a mobilità ridotta, possa ulteriormente aggravare le conseguenze dei reati. Pertanto, allo stato, allo scopo di scongiurare il protrarsi e l'aggravarsi delle condotte accertate e delle loro conseguenze, è assolutamente indispensabile procedere al sequestro dei mezzi navali". Dato che, aggiungono i pm, "l'attività di trasporto marittimo di passeggeri vede un fisiologico incremento e, con esso, un ineludibile ulteriore aggravamento del rischio, nel periodo estivo, può a buon diritto affermarsi che, stante la situazione di fatto riscontrata, solo per circostanze casuali non si è mai verificato alcun evento spiacevole - quando non, autenticamente drammatico - a danno di persone a mobilità ridotta".