Il sindaco partenopeo ha definito “al collasso” la situazione in Campania e in città: “Tutto questo era prevedibile ma non è stato fatto quasi nulla in sette mesi”. E sulla zona gialla: “Non posso credere che Napoli all'improvviso sia diventata un luogo tra i più sicuri d’Italia"
"Se non si fanno restrizioni più severe sotto il profilo delle relazioni sociali rischiamo da qui a qualche giorno una situazione da default". È questa la preoccupazione espressa dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha definito “al collasso” la situazione in Campania e in città riguardo all’emergenza coronavirus. Il primo cittadino partenopeo, intervenuto a Mattino 5, ha evidenziato che "già da un mese si sono interrotti tutti gli altri ricoveri, le Usca che potrebbero impedire la pressione sugli ospedali sono partite con delibera del 26 ottobre, cioè qualche giorno fa. Tutto questo era prevedibile - ha sottolineato - ma in sette mesi non è stato fatto quasi nulla”. (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO - L'EMERGENZA IN CAMPANIA)
Le perplessità di de Magistris
Parlando poi dell’inserimento della Campania nella fascia gialla, de Magistris detto di non voler mettere in discussione “i parametri oggettivi, ma chi li costruisce ha perso il controllo e non voglio discutere se in buona fede o in malafede, ma è un dato oggettivo. Non posso credere - ha concluso - che Napoli all'improvviso sia diventata un luogo tra i più sicuri d'Italia, perché non è così visto che riceviamo ogni giorno telefonate di persone che attendono ore dentro una macchina per avere una bombola d’ossigeno".