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Coronavirus, De Luca: “Per mascherine 24 ore di tolleranza, poi multe da mille euro”

Campania
©Getty

Così il governatore della Campania: “O decidiamo di convivere con il Covid fino all’arrivo del vaccino tra 10 mesi, se tutto va bene, rispettando regole rigorosissime, oppure l’alternativa sarà la progressiva chiusura delle attività economiche”

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"Dopo l'ordinanza di ieri ci sono 24 ore di tolleranza sulla mascherina, poi devono partire con multe da mille euro". Così Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha spiegato in diretta Facebook la strategia delineata per affrontare le prossime settimane del Covid-19 (TUTTI GLI AGGIORNAMENTILA SITUAZIONE IN CAMPANIA).

De Luca: “O conviviamo col virus o si chiude, no terze vie”

"Stare senza mascherina - ha detto - è lusso che non possiamo consentirci. Le alternative sono drammaticamente semplici, o decidiamo di convivere con il Covid fino all'arrivo del vaccino tra 10 mesi, se tutto va bene, rispettando regole rigorosissime, oppure l'alternativa inevitabile tra una o due settimane sarà la progressiva chiusura delle attività economiche, dei locali, dei bar, dei locali di ritrovo. Non ci sono terze vie". "Se nei prossimi tre-quattro giorni - ha sottolineato - verifichiamo con gli epidemiologi che la curva del contagio non si stabilizza e non scende, chiuderemo tutto, senza dati tranquillizzanti cominciamo a prendere in mano questioni come la movida, senza nessuna esitazione. Stiamo facendo marcia al contrario sulle misure di contenimento e per questo abbiamo iniziato con l'obbligo della mascherina”.

“Se la curva continua a salire, chiuderemo tutto”

De Luca ha affermato: "Siamo in una fase delicata, nei prossimi giorni se non avremo dati tranquillizzanti ripercorreremo senza esitazione quanto già fatto per fermare movida, luoghi di ritrovo, discoteche. Siamo nel pieno dell'epidemia, se la curva continua a salire chiuderemo tutto. Se l'alternativa è tra avere morti in strada o fare una allegra passeggiata, non ci sarà alcun dubbio. Dobbiamo fare oggi uno sforzo straordinario altrimenti avremo momenti davvero difficili per le nostre famiglie. Solo con comportamenti responsabili non avremo ripercussioni sulle attività economiche".

“Forze dell’ordine scomparse in obbligo controlli”

"Le forze dell'ordine sono scomparse nell'obbligo dei controlli. Io da oggi chiedo formalmente al ministero dell'Interno di sapere qual è il piano di intervento delle forze dell'ordine per garantire l'attuazione delle ordinanze nazionali e regionali". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, su Facebook ricordando la lettera scritta sul tema oggi al ministro Lamorgese. "Dalla prossima settimana - ha spiegato - voglio tutte le forze dell'ordine e le polizie municipali impegnate su questo tema, seriamente. Non mi si venga a dire che ci sono altre priorità. Lavorino con garbo, con rispetto ma anche con pugno di ferro se necessario per il controllo del territorio e per tutelare il 99% cittadini dall'1% di irresponsabili che rischiano di rovinare la vita ai nostri familiari".

 “Oggi 253 positivi, seconda ondata già in atto”

"Oggi abbiamo in Campania 253 positivi ai tamponi. Siamo in una situazione di piena epidemia, la seconda ondata di cui parlavamo è già in atto. La situazione è delicata, grave, seria": lo ha affermato De Luca su Facebook. "Se abbiamo deciso di rendere obbligatorio l'uso della mascherina - ha detto - è semplicemente perché siamo in una situazione che dal punto di vista del numero dei contagiati è più pesante di marzo, aprile e maggio, con l'aggravante che siamo all'apertura dell'anno scolastico, cosa che non avevamo allora. Vi prego di riflettere su questi numeri e ritrovare la consapevolezza e responsabilità necessaria ad affrontare questa fase per garantire sicurezza alle famiglie. Non si scherza più".

“Previsione per ottobre è incremento di 5mila contagi”

De Luca ha proseguito: "Oggi abbiamo 14.255 positivi, la previsione degli epidemiologi da qui al 21 ottobre è di un incremento di 5000 contagi". Ha aggiunto che l'obiettivo della Regione è di avere in tempi brevi a disposizione 940 posti letto per ricoveri Covid in degenza ordinaria e 500 posti di terapia intensiva che possono essere portati entro fine anno a 900. "Oggi - ha spiegato De Luca - abbiamo 371 persone ricoverate per ricoveri ordinari su 552 posti letto per pazienti Covid disponibili. Possiamo arrivare in tempi brevissimi a 940 posti letto per ricoveri Covid non in terapia intensiva. Vista la previsione di 5000 positivi dobbiamo calcolare il 10% di ricoveri. La situazione di ottobre sarà delicata e sarà importante garantire un posto letto per un paziente Covid non grave".
"Arriveremo sostanzialmente ad avere 1000 posti letto e se la situazione diventa più grave, drammatica, troveremo altri posti letto facendo l'unica cosa possibile, cioé rinviando gli interventi ordinariamente previsti", ha detto il governatore campano. "Per le terapie intensive abbiamo oggi 25 ricoveri su 38 posti disponibili ma in 48-72 ore possiamo avere 500 posti terapia intensiva. L'biettivo è di arrivare entro l'anno a 900 posti di terapia intensiva, ci auguriamo di non coprirli ma non sappiamo come evolve l'epidemia. Mentre fino a 10 giorni fa i pazienti avevano un'età inferiore ai 30 anni, ora l'età alzata perché i ragazzi asintomatici sono tornati in famiglia e trasmettono il contagio a genitori, nonni, parenti. Per questo serve più terapia intensiva".

"Oggi più contagi di marzo e aprile"

"Per spiegare meglio la necessità di indossare la mascherina sempre e rispettare le regole, vi ricordo che oggi abbiamo più contagi rispetto ai mesi di marzo, aprile e maggio. Si è aperto tutto e la Campania è a rischio perché ha un'alta densità abitativa. Ovviamente oggi si fanno molti più tamponi, ne abbiamo fatti 140.000 nell'ultimo mese, e quindi si scoprono più casi". Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. "Nell'ultima settimana in Campania positivi quotidiani passano dai 137 del 15 settembre ai 253 oggi. Il 25 marzo avevamo 100 contagi giornalieri in media. Oggi siamo a 200 di media, il doppio. Il 25 marzo c'erano 501 ricoveri, oggi 371, avevamo 133 ricoveri terapia intensiva, oggi 38. Questo perché a marzo c'era maggiore difficoltà a curare pazienti dal nuovo virus. Il 25 aprile i casi positivi erano sui 30-40 al giorno, oggi 180-200. I ricoveri erano 608, il doppio di oggi, le terapie intensive 97. Il 25 maggio avevamo sui 10-15 contagi giornalieri i ricoveri erano 455, le terapie intensive occupate 30, più o meno come oggi. Sulla base di questi numeri siamo nel pieno dell'ondata di ritorno dell'epidemia. Per il primo dicembre la situazione secondo gli epidemiologi dipende dai comportamenti dei cittadini. C'è una curva ottimistica che cala ma anche la previsione pessimistica. Il picco del contagio lo avremo tra fine ottobre e inizio novembre"