A Gaza aumentano i morti per fame, soprattutto tra i bambini

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Nell’ultimo mese, è stata diagnosticata la malnutrizione a più di 5mila bambini, un numero probabilmente sottostimato. Il numero di morti per fame è in continua crescita. Un fenomeno che stride con le parole dell’inviato degli stati uniti Witkoff secondo cui a Gaza “nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, non c’è fame”

“Mia figlia non riesce nemmeno a muovere le gambe per andare in bagno. A poco a poco sento che la sto perdendo lentamente, giorno dopo giorno: tutto ciò di cui soffre si moltiplica ogni giorno di più” sono le parole di Nasma Aiad, una donna palestinese di 32 anni. Come migliaia di madri gazawi sta facendo i conti da settimane con una drammatica scarsità di cibo, una crisi alimentare aggravatasi da quando la cosiddetta “Gaza Humanitarian Foundation”, gestita da Israele e Stati uniti , ha cominciato a fine maggio, ad occuparsi della distribuzione dei pasti nella Striscia di Gaza. Sua figlia Jana, che ha otto anni e mezzo, è arrivata a pesare 11 kilogrammi e le sue condizioni di salute stanno peggiorando ogni giorno di più. “Ha iniziato ad avere un edema – racconta Suzan Maarouf, nutrizionista terapeutica di uno dei pochi ospedali riamasti operativi nella città di Gaza city - che è una ritenzione di liquidi che fa gonfiare gli arti e il corpo. Il corpo immagazzina acqua a causa della mancanza di proteine e cibo”.

Joury

Nasma ha già perso una figlia. La sua Joury è morta il 20 luglio: a causa della malnutrizione, i suoi reni hanno smesso di funzionare. Non sono casi isolati. A gaza si muore di fame ed ogni giorno e le cifre aumentano. L’impatto della fame, secondo le Nazioni Unite, sta peggiorando soprattutto nella città di Gaza e in altre aree del nord della Striscia, dove si stima che quasi un bambino su cinque sia gravemente malnutrito. Nell’ultimo mese, è stata diagnosticata la malnutrizione a più di 5mila bambini, un numero probabilmente sottostimato. Il numero di morti a causa della fame, infine, è salito così a 175.  Numeri che stridono con le parole dell’inviato degli stati uniti Witkoff secondo cui a Gaza “nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, non c’è fame”.  

Oday e Mohamed

Mahara, madre di Oday e Mohamed, due fratelli di 3 e 4 anni, gravemente malnutriti e sotto osservazione al Friends of the Patient Hospital di Gaza, si indignerebbe a sentire le sue parole. Parla dei figli, invece. “Soffro nel vederli così – racconta – soffro per il loro bisogno di latte, per il loro costante bisogno di cambiare pannolini, per la loro costante diarrea. Durante la notte non riescono a dormire. Piangono costantemente".

Mosab

Ancora più grave la situazione per Mosab. A 14 anni è stato gravemente ferito alla testa dopo un attacco israeliano, che ha colpito il rifugio in cui si trovava, riportando gravi danni neurologici. La mancanza di cibo sta ora facendo il resto. Prima della guerra era un adolescente in salute. Pesava quaranta kili. Ora, trenta in meno. Ridotto a uno scheletro per la mancanza di cibo.