Gli Stati che decideranno le elezioni Usa: il Nevada

Il Nevada è uno Stato che nel gergo degli analisti statunitensi si potrebbe definire “bellwether”, un termine utilizzato per indicare quegli Stati o contee dove i risultati elettorali riflettono quasi sempre l'andamento generale delle elezioni nazionali. Lo Stato dove si trova Las Vegas ha infatti votato per il vincitore di tutte le elezioni presidenziali dal 1912 in poi, con due sole eccezioni: il 1976 e il 2016. Per questo motivo, è anche definito da decenni “purple” - viola - ovvero in bilico tra il blu dei democratici e il rosso dei repubblicani. Dal 2008 in poi, tuttavia, in Nevada ha sempre vinto il candidato del Partito Democratico, anche se con margini sempre più risicati. Sia Clinton nel 2016 che Biden nel 2020 vinsero con uno scarto di 2,4 punti percentuali, mentre nel 2008 e nel 2012, i punti di vantaggio di Obama erano stati rispettivamente 12,5 e 8,7 - indice di come lo Stato si stia gradualmente spostando a destra. Oggi i sondaggi danno Harris e Trump sostanzialmente appaiati: secondo la media ponderata del sito americano di analisi politiche FiveThirtyEight, la candidata Dem sarebbe in vantaggio per solo mezzo punto percentuale. Perché così in bilico? Il Nevada ha una particolarità simile a quella che abbiamo raccontato la settimana scorsa parlando dell’Arizona: gran parte della sua politica si decide in un’unica contea. Clark County, dove si trova Las Vegas, contiene infatti quasi tre quarti dell’elettorato, per la precisione il 72%. Il resto si divide tra l’area metropolitana della città di Reno, abitata da mezzo milione di abitanti sui 3,1 totali dello Stato, e le poche comunità rurali sparpagliate sull’arido territorio desertico e montagnoso. Un tempo il Nevada era uno Stato scarsamente popolato e di carattere prevalentemente rurale, ma oggi, grazie all’enorme crescita di Las Vegas, la stragrande maggioranza della popolazione vive in aree urbane e suburbane. Solo tra il 2010 e il 2020, la popolazione è aumentata del 15% e la composizione etnica dello Stato si è sempre più diversificata: nel 2020 circa un terzo della popolazione era non-bianca. Per via della sua crescita demografica, i grandi elettori assegnati dal Nevada sono raddoppiati tra gli anni ‘80 e oggi, passando da 3 a 6. Secondo un’analisi di FiveThirtyEight per ABC News, proprio l'eterogeneità demografica aiuta a spiegare perché le elezioni sono state così contese negli ultimi anni. Da una parte il Nevada è abitato da un’alta percentuale di non-bianchi e una larga fetta di popolazione è di origine ispanica , gruppi che storicamente votano in maggioranza per i democratici - anche se recentemente i repubblicani stanno riuscendo a erodere il consenso dei Dem anche tra loro. Dall’altra, il Nevada ha una percentuale più bassa rispetto a quella nazionale di adulti laureati : tantissimi dei suoi abitanti, infatti, fanno lavori poco qualificati nel settore dell’hospitality, spinto dall’enorme industria dell’intrattenimento e del gioco d’azzardo di Las Vegas. Negli ultimi anni, il livello di istruzione è diventato uno dei fattori più determinanti dal punto di vista elettorale: Trump va fortissimo tra i bianchi non laureati e sta guadagnando campo anche tra i non-bianchi appartenenti a questa categoria. Per questo motivo, nonostante in altri contesti la prevalenza di un elettorato urbano si tradurrebbe quasi automaticamente in una vittoria dei democratici, in Nevada non è così. I temi più caldi Proprio per via dell’alto numero di impiegati nel settore dell’hospitality, il Nevada ha accusato più di altri gli effetti della pandemia e ancora oggi il tasso di disoccupazione, al 5,5%, è il più alto a livello nazionale. L’economia è il tema più caro agli elettori, anche se in misura leggermente minore in confronto alla media nazionale, perché al secondo posto svetta il costo delle case: negli ultimi anni Las Vegas ha visto un afflusso di immigrati interni in cerca di un costo della vita più basso, provenienti soprattutto dalla California, ma che di conseguenza hanno mandato in affanno il mercato immobiliare locale facendo schizzare in alto i prezzi. Stando ai sondaggi, la partita sui temi è aperta: Trump ha un vantaggio sull’economia, Harris sul costo delle case. Entrambi hanno cercato di conquistare i consensi del settore dell’hospitality, promettendo di abolire le tasse sulle mance, mentre Harris ha rilanciato di aumentare pure il salario minimo federale. Il 5 novembre si voterà anche per inserire nella costituzione statale il diritto all’aborto, un tema che potrebbe attirare alle urne più elettori in favore del Partito Democratico. Su Sky tg24 Insider gli approfondimenti sugli altri Swing States: Pennsylvania Michigan Wisconsin Georgia North Carolina Arizona Nebraska e Maine